«Dare nuova vita a questo edificio ha un significato che supera il restauro delle sue mura: vuol dire recuperare e salvaguardare la storia di questa comunità, di questa terra, del Friuli e dei suoi sacrifici. Siamo riusciti a mettere insieme valenza architettonica, capacità storica e servizio alla comunità, centrando obiettivi e ottenendo risultati tangibili che difficilmente vengono raggiunti in operazioni simili. Oggi l’edificio è una struttura viva, a servizio della collettività, che andrà a ospitare non solo gli studenti universitari ma anche, in futuro, l’Archivio del terremoto e il Centro per l’impiego». Così il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, intervenuto lunedì 8 settembre, a Gemona, all’inaugurazione del rinnovato Palazzo Scarpa, già sede della Banca Popolare del Friuli, che d’ora in poi si chiamerà Palazzo Fantoni in memoria del capitano d’industria Marco Fantoni, protagonista della stagione della ricostruzione del 1976.
«Una giornata ricca di emozioni – ha commentato il sindaco di Gemona, Roberto Revelant –, impreziosita dalle memorie che ci hanno restituito i racconti di Giovanni e Paolo Fantoni, partendo dalle motivazioni che portarono loro padre, il cavalier Marco Fantoni, a promuovere la ricostruzione nel post sisma della sede dell’ex banca popolare. La famiglia e l’azienda Fantoni sono legati a Gemona e al territorio in modo esemplare e noi ne siamo profondamente riconoscenti. Con il coinvolgimento della Regione e dell’Università di Udine, Gemona beneficia oggi di una popolazione studentesca prossima alle 600 unità, raddoppiando i numeri di alcuni anni fa e contestualmente consegna alla città un immobile che non sarà solo centro di formazione ed istruzione, ma anche luogo per l’offerta di servizi (centro per l’impiego) e di memoria (archivio del terremoto), valorizzando ancora un ulteriore spazio al piano seminterrato per un auditorium. Un sito che genererà crescita socioeconomica e culturale».
La struttura è stata acquistata dal Comune di Gemona grazie a un finanziamento della Regione di 1,5 milioni di euro, al quale si è affiancato un contributo del Gruppo Fantoni per un milione di euro, fondi che hanno permesso l’adeguamento degli spazi per le nuove finalità educative, in quella che è stata una primissima operazione di parternariato pubblico privato.
Una volta ultimati il secondo e il terzo lotto, la struttura ospiterà anche il Centro per l’impiego (grazie a un milione e 50 mila euro stanziati dalla Regione e dallo Stato) e l’Archivio del terremoto (grazie a 1,8 milioni di euro stanziati dalla Regione), configurandosi dunque come un punto di riferimento multifunzionale per la comunità.
Anna Piuzzi