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Abbazia di Rosazzo, tre cammini e una veglia per chiedere la pace

Si rinnova sabato 20 settembre, per il terzo anno consecutivo, l’esperienza dei tre cammini che – con partenza alle 16.30 da San Giovanni al Natisone, Case di Manzano e Corno di Rosazzo – confluiranno all’Abbazia di Rosazzo per la veglia per la pace (alle 18.30). L’iniziativa è organizzata dalle Collaborazioni pastorali di Buttrio-Pradamano e di Manzano, dalle Parrocchie di Premariacco e di San Giovanni al Natisone, nonché dai Missionari Saveriani di Udine. «Questa veglia nacque tre anni fa – spiega Paola Braida, tra gli organizzatori dell’evento – nel contesto della guerra in Ucraina e fu fortemente voluta da un gruppo di laici che sentivano la necessità di porre un segno che fosse significativo a livello di Chiesa, ma anche rappresentativo del desiderio profondo di pace che sta nel cuore delle persone, siano esse credenti o meno. Per questo scegliemmo questa forma “mista”: un cammino cui segue un momento di preghiera. Quest’anno come titolo della veglia abbiamo scelto alcune parole di Papa Leone: “Pace disarmata e disarmante”».

L’edizione 2025 vede anche il sostegno e il patrocinio dei Comuni di San Giovanni al Natisone, Buttrio, Pradamano e Manzano. Il ritrovo è dunque alle 16.30 di fronte alle chiese delle tre località di partenza, «i tre percorsi – sottolinea Braida – si snodano su sentieri molto belli». Lungo il cammino saranno proposti momenti di riflessione, di canto o di preghiera, ma in particolare tutti e tre i cammini avranno anche la testimonianza di un volontario di Emergency della sezione di Udine. Alle 18.30 inizierà quindi la veglia, aperta anche a chi non ha preso parte ai cammini. «Anche quest’anno – prosegue Braida – si alterneranno momenti di ascolto della Parola, intenzioni di preghiera pronunciate da persone provenienti dai diversi continenti, momenti di canto, di silenzio. Centrale anche rispetto alla veglia sarà una testimonianza questa volta del Movi, Movimento di Volontariato Italiano. Abbiamo scelto questa realtà perché ci sembra importante – in un periodo come questo, dove di fronte all’atrocità delle guerre ci si chiede cosa può fare ognuno di noi nel suo piccolo, nella sua vita quotidiana – far presente che si può costruire il bene comune ogni giorno».

A ogni partecipante, già all’inizio del cammino, sarà consegnata una barchetta di carta, simbolo a livello globale della Global Sumud Flottiglia, l’iniziativa umanitaria internazionale in corso portata avanti dalla società civile con l’obiettivo di rompere il blocco israeliano agli aiuti umanitari per la Striscia di Gaza. Ogni barchetta avrà il nome di un bambino o di una bambina uccisa a Gaza, il compito dunque è quello di pregare per loro durante il cammino. «Tra i testi che guideranno il cammino – conclude Paola Braida – ci sarà anche un testo a cui teniamo molto, scritto dal cardinale di Napoli, monsignor Domenico Battaglia».
Anna Piuzzi

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