Sono 12mila e per gran parte di loro il contratto di lavoro scadrà tra poco più di 9 mesi, il 30 giugno 2026. Si tratta dei precari in forza al ministero della Giustizia, assunti nell’ambito dei progetti Pnrr, che sciopereranno domani a sostegno della stabilizzazione del proprio posto di lavoro.
La mobilitazione, proclamata a livello nazionale dalla Funzione pubblica Cgil, coinvolge in Friuli-Venezia Giulia circa 150 tra funzionari Upp (Ufficio per il processo), funzionari tecnici e operatori data entry attualmente impiegati nei tribunali della regione. Prevista anche una manifestazione regionale, un presidio che si terrà a Trieste, in piazza dell’Unità, dalle 10.30 alle 12 davanti alla Prefettura. «Obiettivo della mobilitazione – spiega Mauro Cenci, responsabile regionale Fp Cgil per le funzioni centrali – arrivare alla stabilizzazione di tutti i lavoratori precari del ministero della Giustizia, a fronte di un impegno solo parziale da parte del Governo, che fino ad oggi avrebbe individuato risorse sufficienti solo alla metà delle assunzioni».
«Considerando la grave situazione in termini di organici che sta attraversando l’amministrazione giudiziaria, in particolare al nord, un’eventuale stabilizzazione parziale penalizzerebbe non soltanto chi rischia di perdere il proprio posto di lavoro – prosegue il sindacalista -, ma anche il funzionamento della macchina della giustizia e il personale in servizio a tempo indeterminato, già oberato da trent’anni di mancati investimenti. Da considerare anche l’elevata età media dei lavoratori, che porta a robusti flussi di pensionamento, solo in parte compensati da nuove assunzioni».