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ChiesaMedio Friuli

Bertiolo. In pellegrinaggio per tener fede a un voto

A Bertiolo, a qualche giorno dalla conclusione dell’Ottavario di preghiera della Beata Vergine di Screncis (il 15 settembre), sarà ancora la sacra immagine della Madonna ad accompagnare il Pellegrinaggio giubilare promosso dalle Parrocchie di Bertiolo-Sterpo, Pozzecco e Virco, in programma domenica 21 settembre.

«Promuoviamo questo momento di preghiera – spiega il parroco don Davide Gani – per tenere fede al voto fatto dalle nostre comunità durante la pandemia, periodo nel quale la Madonna e il Signore ci hanno sostenuto. Un’iniziativa che nasce anche da un’esperienza familiare personale e che accomuna molte persone che si portano ferite grandissime nel cuore: il desiderio è restituire quel tempo al Signore, perché per tanti il non aver potuto stare vicino ai familiari sofferenti e soprattutto per chi ha perso familiari, è stato un tempo incompiuto, qualcosa che ha segnato l’anima».

Il pellegrinaggio – che si svolgerà in sette tappe a partire da Pozzecco, con ritrovo dei partecipanti alle 7 in piazzetta Francesconi – sarà l’occasione, dunque, per pregare tutti assieme «per la pace, la famiglia, l’unità, la custodia del creato e per coloro che sono morti durante la pandemia del Covid», aggiunge don Gani.

Un itinerario, con partenza alle 7.15, che da Pozzecco proseguirà a Virco per poi attraversare le vie di Bertiolo e concludersi al Santuario di Screncis dove, alle 10.30, sarà celebrata la Santa Messa.
«Accompagnati da Maria, consegneremo a Dio le vicende della nostra vita personale, quelle della Chiesa e le necessità del mondo. Come cristiani – aggiunge don Gani – sappiamo che il senso di tutto lo troviamo nel Signore, unica speranza. Quindi, attraverso la preghiera faremo memoria di questi cammini familiari che si sono interrotti, anche in modo brusco nel modo in cui non ci si aspettava e che, con logiche per noi incomplete ci hanno ferito e fatto sentire impotenti. La certezza che tutti i nostri cammini si ritrovano in Dio ci aiuterà, anche se i nostri cari non abbiamo potuto salutarli durante la pandemia».

Monika Pascolo

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