«Nella scuola si cresce, ci si incontra, si sviluppano cultura, affetti, solidarietà, conoscenza reciproca. Si sperimenta la vita di comunità, il senso civico. La scuola è un potenziale educativo e formativo da riconoscere e far crescere con la presenza e l’impegno dei cristiani delle nostre comunità». Don Giancarlo Brianti, direttore dell’Ufficio scuola diocesano e per 32 anni insegnante (al Liceo Stellini, a Udine), lo ha ricordato ai microfoni di Radio Spazio presentando la Domenica della Scuola, appuntamento di inizio anno scolastico che si rinnova anche quest’anno, domenica 21 settembre.
L’invito che è stato rivolto a tutte le Parrocchie della diocesi è di ricordare nelle celebrazioni eucaristiche l’avvio della scuola «un’esperienza che coinvolge gran parte delle famiglie», precisa don Brianti, «pregando per gli studenti, per i loro genitori, per gli insegnanti e per tutto il personale scolastico, e affidando al Signore i percorsi educativi e formativi» (l’Ufficio scolastico ha anche predisposto una semplice scheda liturgica, disponibile sul sito www.diocesiudine.it).
In diverse Parrocchie, i bambini e i ragazzi saranno inoltre inviati a portare in chiesa i loro zainetti, per la benedizione agli studenti al termine della celebrazione.
Per una scuola più attenta alla persona
La Domenica della Scuola vuole essere un’occasione di preghiera, «ma anche di riflessione per rinnovare l’impegno cristiano di ciascuno – sollecita il direttore dell’Ufficio scuola diocesano – perché a scuola certamente gli studenti sono chiamati a fare il loro dovere, ma altrettanto importante è che essi trovino un ambiente educativo formato da insegnanti e genitori concordi nel promuovere obiettivi educativi e valori condivisi: insegnanti che svolgano con competenza la loro professione, con umanità nelle relazioni, da cristiani, il che non vuol dire fare proselitismo, ma collaborare perché la scuola possa mantenersi fedele alla propria natura di ambiente formativo». E genitori «che collaborino affinché la scuola dove i loro figli sono chiamati a crescere possa alimentare i valori del rispetto, della solidarietà, dell’accoglienza di tutti e di ogni diversità».
In particolare in questo tempo, «caratterizzato da un’istituzione dove la forte burocratizzazione rischia di demotivare l’insegnante nel suo ruolo principale, quello di essere formatore ed educatore, c’è bisogno di investire molto da parte delle comunità cristiane perché la scuola rimanga una comunità educante – insiste don Brianti –, affinché al centro rimangano le relazioni, tra insegnanti e con gli studenti, e l’impegno a trasmettere cultura e valori «In questa domenica – conclude il sacerdote – affidiamo al Signore il nuovo anno scolastico, l’impegno di ciascuno, la collaborazione serena e fruttuosa tra genitori e insegnanti, la crescita integrale delle nuove generazioni, perché siano un domani donne e uomini maturi, responsabili, impegnati per il bene comune».