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Salute

Mal d’autunno addio. I consigli della psicologa

Settembre? «Dovrebbe diventare un secondo Capodanno, in cui non solo ricominciare tante attività, ma ricominciarle bene». A dirlo è Federica Parri, psicologa, psicoterapeuta e divulgatrice online, che in un’intervista pubblicata sulla Vita Cattolica del 17 settembre 2025 spiega come fare per evitare che il cambio di stagione – complici il primo freddo, la riduzione delle ore di luce e la stanchezza fisica che alcuni percepiscono nell’adattamento ai nuovi ritmi – influenzi in modo negativo le nostre emozioni e il tono dell’umore.

«È vero che in autunno diciamo addio alle vacanze e spesso a dei ritmi più pacati, però questo fa parte della vita – osserva la psicoterapeuta – e i cicli non sono solamente stagionali, ma anche nostri e personali». È vero pure che la riduzione della luce può far diminuire sia la serotonina che la melatonina, a scapito del buon umore, ma Parri suggerisce di contrastare questa “mancanza” «sia, ovviamente, con buone abitudini – un buon ritmo sonno-veglia, movimento, un’alimentazione sana… –, sia cercando di dare senso a quello che noi facciamo. Il nostro lavoro di tutti i giorni non deve essere semplicemente una sequenza di routine, di compiti, ma qualcosa che ci fa stare bene; perché senza senso la disciplina diventa punizione, al contrario, con il senso essa può diventare libertà».

Tre le parole d’ordine per affrontare al meglio l’autunno, secondo la psicoterapeuta: tengo, lascio, inizio. «Tenere ciò che ci nutre, lasciare ciò che ci prosciuga e non aggiunge valore alla nostra vita, iniziare dei piccoli propositi che per noi sono stimolanti. E ogni mattina, prima di cominciare con lavoro, gestione dei bambini e corse varie, fermarsi un attimo e ricordarsi perché facciamo quello che facciamo: iniziare la nostra giornata non come automi, ma con un’intenzione. In ogni stagione della vita ci sono cose negative e cose positive, se noi impareremo a dirigere lo sguardo sulle cose positive ne troveremo sempre di più».

L’intervista completa, a cura di Valentina Zanella, si può leggere sulla Vita Cattolica del 17 settembre 2025

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