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Minori non accompagnati, «emergenza insostenibile» per i Comuni

«I rintracci costanti di minori stranieri non accompagnati sono divenuti un’emergenza insostenibile soprattutto per quei Comuni che per la loro collocazione più prospicente il confine di Stato sono maggiormente coinvolti». È quanto scrivono in un documento condiviso i sindaci di Gorizia, Trieste, Udine, Pordenone, Cividale del Friuli e Monfalcone. Il testo, sottoscritto oggi a Gorizia dagli enti comunali, è stato inviato ai ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, e dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, al governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, e ai presidenti di Anci nazionale e regionale, Gaetano Manfredi e Dorino Favot.

Tra i punti critici segnalati, la gestione dei rimborsi, che «lascia presagire la mancata erogazione delle somme dovute e già sostenute per l’accoglienza. A oggi i Comuni di Trieste e Gorizia vantano spese non rimborsate sull’ordine rispettivamente di 22 milioni e di 4 milioni, Udine di oltre 3 milioni, Pordenone di circa 3 milioni, Cividale di quasi 2,5 milioni e Monfalcone di 600mila euro. Ciò sta producendo un pregiudizio degli equilibri nei bilanci comunali».

Una seconda criticità, sostengono, riguarda «la gestione dei collocamenti, a fronte di una sempre più crescente difficoltà a trovare comunità socioeducative disponibili”. Per questo, sottolineano, “sarebbe utile attivare un tavolo tecnico a livello nazionale per la modifica del quadro normativo”, “in favore di una gestione organizzata e sistemica», e «la costituzione di una rete di coordinamento interistituzionale a livello regionale». Secondo i sindaci, è «oltremodo necessario un urgente intervento normativo destinato a spostare in capo al Governo, attraverso le Prefetture, la presa in carico dei minori non accompagnati, stante l’oggettiva impossibilità da parte dei Comuni, soprattutto di quelli sottoposti a maggiori sollecitazioni, di farsene carico».

De Toni  «Il Governo deve impostare una gestione coordinata centralmente»

In una nota, il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, tra i firmatari, ha fatto sapere che «finalmente questo incontro affronta un problema che da tempo stiamo lamentando e che oggi mettiamo nero su bianco, grazie a questo documento siglato da tutte le principali amministrazioni della regione. Abbiamo chiesto il rientro delle somme anticipate per la gestione e non ancora corrisposte (per Udine si tratta di 3 milioni di euro), un tavolo nazionale che affronti le necessarie modifiche normative e un tavolo regionale che affronti il contesto organizzativo. I comuni, stanti le normative attuali – prosegue De Toni – non hanno gli strumenti oltre che le capacità economiche per gestire il problema dei minori non accompagnati. Tutti i municipi in Italia sono in difficoltà per numerosi problemi connessi: posti in accoglienza non sufficienti, anticipazione delle somme per la copertura delle spese, ordine pubblico che la gestione di minori “difficili” comporta. Al momento tutti i sindaci, che la legge ritiene anche responsabili penalmente dell’accoglienza, non condividono un iter comune per il riconoscimento ma procedono in ordine sparso e con valutazioni singole in merito al rintraccio, alla valutazione sociale e psichiatrica, all’indirizzamento verso strutture adeguate per l’accoglienza, non sempre presenti. Ad esempio le strutture prettamente sanitarie al momento sul territorio sono assenti. È inoltre un problema di numeri: non è possibile che la Lombardia ospiti, in proporzione alla popolazione, la metà dei minori non accompagnati del Friuli Venezia Giulia. La ex provincia di Udine inoltre ospita un numero maggiore di minori rispetto a grandi province come Firenze e Torino. Il governo – conclude il sindaco di Udine – deve impostare una gestione coordinata centralmente, processo al quale assicuriamo la massima collaborazione istituzionale, ma liberando risorse economiche e risorse umane di cui i comuni hanno in questo momento storico estremo bisogno».

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