Sabato 18 ottobre, alle 15.15, nel Seminario di Udine (aula San Paolo) riprendono, organizzati dai Cooperatori Paolini, gli incontri mensili condotti da don Stefano Romanello, insegnante di Esegesi e Teologia biblica. Quest’anno la riflessione sul profilo spirituale di Paolo e sul suo impegno apostolico, trattati in Atti e nelle Lettere da lui inviate alle prime comunità cristiane, ha per tema: “Sulla via del persecutore divenuto apostolo”.
Anno dopo anno i Cooperatori Paolini, laici organizzati in associazione dal 1917 grazie a don Giacomo Alberione, si ritrovano, chiamati a sperimentare l’apostolato paolino nelle sue molteplici espressioni: catechesi, diffusione della stampa, inserimento in emittenti radiofoniche, promozione di giornate della Bibbia e altro.
Lo scorso anno l’analisi di alcuni passi della Lettera di Paolo ai Filippesi ha evidenziato la profondità del mistero di Cristo, ora quei passi diventano una significativa apertura al tema attuale. L’apostolo scriveva alla Chiesa di Filippi, importante città della Macedonia, in quanto, nell’anno 50-51 durante il suo secondo viaggio missionario, aveva fondato quella comunità e Filippi costituirà, per la storia del cristianesimo, un punto di svolta, perché dentro le sue mura si formò la più antica comunità cristiana d’Europa. La Lettera svela anche l’intensa relazione di Paolo con Cristo: Cristo mi basta, Egli è la mia vita, il modello, il mio scopo, la mia forza, la mia gioia.
Ma cosa accadde a Saulo, zelante persecutore ebreo dei seguaci di Gesù, sulla via per Damasco? Cosa udì, e quale il senso profondo da noi recepito? Di questo e altro si discuterà durante gli incontri.
Anna Maiolatesi