Si terrà domenica 19 ottobre il pellegrinaggio giubilare al Santuario della Beata Vergine di Castelmonte promosso dall’arcivescovo mons. Riccardo Lamba insieme alla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali. Il ritrovo è previsto per le ore 14 nella piazzetta del pozzo, ai piedi della scalinata del santuario, nella quale, secondo il sussidio predisposto e stampato per l’occasione, i pellegrini saranno accolti dal saluto del vicario generale, mons. Dino Bressan, dal canto dell’Inno del Giubileo, per poi essere accompagnati in un breve momento di preghiera, al quale farà seguito l’inizio del cammino, con la richiesta d’intercessione alla Madonna di Castelmonte, attraverso il canto delle litanie mariane.
In proposito, Papa Francesco, nella bolla d’indizione di questo Giubileo, ha ricordato che «La speranza trova nella Madre di Dio la più alta testimone. In lei vediamo come la speranza non sia fatuo ottimismo, ma dono di grazia nel realismo della vita» e che «mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita» perché «il pellegrinaggio a piedi favorisce molto la riscoperta del valore del silenzio, della fatica, dell’essenzialità».
Alla processione di ingresso in santuario seguirà la S. Messa alle 15.30. Nel pomeriggio ci sarà la preziosa occasione di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione e pregare dinanzi all’effigie della Vergine venerata dal popolo friulano.

È Maria Antonietta Loriga, componente della giunta della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, l’organismo di segreteria che collabora con l’Arcivescovo, a raccontare com’è nato il pellegrinaggio giubilare a Castelmonte e lo fa ricordando che «il 7 e 8 giugno 2025 si è tenuto a Roma il Giubileo dei movimenti, delle associazioni e delle nuove comunità, mentre quel sabato, nel Duomo di Udine si è svolto un momento di preghiera guidato dall’Arcivescovo, con la processione dal battistero alla Cattedrale, per coloro che non avevano potuto recarsi a Roma. Proprio in quella sede è nato il desiderio di vivere un momento altrettanto significativo nella nostra Diocesi, nella forma di un pellegrinaggio a Castelmonte, santuario tanto amato nel nostro Friuli, ma anche ben oltre». «Perciò – conclude Loriga – si tratta di un momento di condivisione del Giubileo della Speranza che, come laici, sentiamo molto importante, per la responsabilità che abbiamo di portare speranza negli ambienti lavorativi e ambiti educativi che ogni giorno condividiamo con tanti fratelli e sorelle».
Alla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali aderiscono ben 42 tra associazioni, movimenti, nuove comunità e gruppi laicali cattolici operanti in Diocesi; tale adesione assume una dimensione di servizio, come forma associata dell’apostolato dei fedeli laici, luogo d’incontro, di comunicazione, di collegamento e di collaborazione tra i membri e con l’Arcivescovo.
Due sono gli appuntamenti annuali che coinvolgono tutti gli aderenti: il primo è la Veglia di Pentecoste, che ormai da 27 anni fa seguito all’incontro dei movimenti ecclesiali e nuove comunità, tenutosi per la prima volta il 30 maggio 1998 in piazza San Pietro a Roma, per volontà di Giovanni Paolo II. Il secondo appuntamento annuale è l’inizio dell’anno sociale, in vista del quale la Consulta chiede all’arcivescovo le linee d’indirizzo.
Flavio Zeni