Nel 2024 sono state 4.007 le persone assistite a domicilio in Friuli Venezia Giulia, di cui l’82% pazienti oncologici e il 17,8% con patologie croniche non oncologiche. Negli hospice regionali si sono registrati 1.230 ricoveri, con una prevalenza di pazienti oncologici pari all’89%.
Sono alcuni dei dati contenuti nel Piano regionale delle cure palliative 2025-27, sul quale la III Commissione consiliare, presieduta da Carlo Bolzonello (Fp), ha espresso parere favorevole all’unanimità.
Il documento, come spiegato dalla direzione centrale Salute, intende rafforzare e rendere omogenea la rete delle cure palliative, garantendo presa in carico tempestiva, continuità assistenziale e supporto multidisciplinare, sia a domicilio che nelle strutture territoriali e negli hospice. In regione si stima che, ogni anno, circa 8.000 persone necessitino di cure palliative, di cui 3.600 con bisogni specialistici. Dai dati emerge inoltre la necessità di anticipare l’accesso all’hospice, poiché circa un paziente su quattro vi arriva in fase molto avanzata.
Il Piano, dunque, prevede il potenziamento delle Unità di cure palliative domiciliari, con l’obiettivo di assicurare copertura h24, sette giorni su sette, e l’aumento dei posti letto hospice fino al raggiungimento degli standard richiesti. La direzione Salute ha evidenziato inoltre di voler rafforzare le attività ambulatoriali, la collaborazione tra ospedale, territorio e medicina generale, l’utilizzo della telemedicina a supporto di pazienti e caregiver, il coinvolgimento del terzo settore, nonché verrà istitutito un programma formativo pluriennale rivolto a 350 professionisti.
Durante il dibattito, i consiglieri hanno espresso apprezzamento per il valore sanitario, sociale ed etico del Piano di cure palliative, condividendo la necessità di sostenere famiglie e professionisti.
Simona Liguori (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) ha richiamato “l’importanza di realizzare un hospice pediatrico al Burlo Garofolo di Trieste e la necessità di supporto psicologico per gli operatori esposti a rischio di burnout”.
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha focalizzato l’attenzione “sul raccordo tra cure palliative e percorsi di fine vita, in particolar modo con il suicidio medicamente assistito”, chiedendo “se i due percorsi rimangano separati”.
Secondo Carlo Grilli (Fp) “il nuovo Piano triennale è un documento di valore umano, capace di sostenere tanto le famiglie quanto i professionisti”.
Massimiliano Pozzo (Pd) ha evidenziato “l’urgenza di ampliare la presa in carico dei pazienti non oncologici, oggi sottorappresentati” e ha chiesto “aggiornamenti sul percorso di accreditamento della Rete regionale”.
Per Moreno Lirutti (Fp) “sono importanti le cure simultanee fin dall’inizio del percorso terapeutico, così come anche è necessario dare attenzione al percorso nutrizionale e alle cure pediatriche”.
“Il Piano rappresenta un passaggio culturale molto rilevante, perché mira a modificare l’approccio alla terapia del dolore e alle cure palliative, favorendo una maggiore consapevolezza tra medici di medicina generale e operatori sanitari” è stato il commento di Manuela Celotti (Pd), mentre la sua collega di partito, Laura Fasiolo ha espresso “apprezzamento per il documento e per il lavoro svolto nella definizione del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) per le cure palliative”.
Enrico Bullian (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) ha richiamato il tema del suicidio medicalmente assistito, chiedendo “procedure chiare e tempi certi per l’autosomministrazione dei farmaci nei casi previsti dalla legge”. Secondo Bullian “cure palliative e percorsi di fine vita non sono in contrapposizione, bensì possono essere complementari”.
Serena Pellegrino (Avs) ha ribadito la necessità “di potenziare il personale per garantire reale continuità assistenziale a domicilio ed evitare ricoveri tardivi”, evidenziando il crescente fabbisogno legato all’invecchiamento della popolazione.
La direzione Salute ha confermato “la realizzazione dei posti letto di cure palliative pediatriche al Burlo, con una soluzione strutturale rapida e sostenibile”. Quanto all’accreditamento della Rete “non emergono criticità: il percorso prosegue con la definizione dei requisiti e la messa a regime della formazione regionale prevista dal Piano”.
“Il potenziamento della rete delle cure palliative – ha detto in chiusura l’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi – non riguarda solo l’oncologia, ma tutte le condizioni di malattia inguaribile e richiede e impegno condiviso, sostegno culturale e continuità nel tempo”.
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