Abbonati subito per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie
In evidenzaUdine e dintorni

Udine. Minacce di morte al vicesindaco Venanzi e all’assessore Marchiol. Sdegno unanime della politica

Sono un segnale molto preoccupante le minacce di morte recapitate al vicesindac di Udine, Alessandro Venanzi, e all’assessore Ivano Marchiol attraverso una lettera anonima, giunta una settimana fa via posta ordinaria al protocollo comunale e indirizzata a Venanzi personalmente.

A dare la notizia del fatto è stato lo stesso Venanzi, nella mattinata di lunedì 10 novembre, nel corso di una conferenza stampa convocata appositamente. Nella lettera, ha fatto sapere il vicesindaco, gli si è intimato di far dimettere Marchiol «entro fine novembre» «altrimenti mettiti anche tu il giubbotto antiproiettile”.

Per il vicesindaco si tratta della terza minaccia di morte in sei mesi. Nel primo caso era stata coinvolta anche la figlia di cinque anni; nel secondo, sui social, erano comparsi insulti e frasi di avvertimento. «Non ho paura, continuo il mio lavoro con la stessa passione» ha detto, spiegando di aver denunciato ogni episodio. «Ma serve fermarsi un momento: il linguaggio pubblico è diventato duro e aggressivo. Le parole superano certi limiti e rischiano di trasformarsi in violenza». Poi ha aggiunto: «Non sono toni caratteristici del popolo friulano. Udine è una città dialogante e aperta, dobbiamo difendere questo spirito».
Marchiol, dal canto suo, ha invitato tutti «ad abbassare i toni e difendere un dialogo democratico corretto» e parlato di «bullismo e illazioni» che negli ultimi mesi hanno superato livelli di guardia, ribadendo che «nessuno farà un passo indietro».
Il sindaco, Alberto Felice De Toni, insieme con l’intera giunta e i capigruppo consiliari, ha scelto di rendere pubblica la vicenda dopo aver informato prefetto e questore. «Non è un caso isolato» ha detto. «Ci sono state altre minacce in passato e l’accanimento verso singoli assessori è fuori luogo. La nostra è un’azione di coesione per respingere ogni forma di intimidazione».

Unanime condanna del gravissimo episodio è venuta da tutte le forze politiche.

«Minacciare degli amministratori significa colpire le istituzioni e tentare di intimidire chi lavora ogni giorno per la propria comunità. È un confine che non va mai superato.Al vicesindaco, agli assessori e a tutta la Giunta comunale di Udine va la mia vicinanza e solidarietà, con la convinzione che la democrazia si difende con il coraggio delle idee, non con la violenza delle minacce», ha dichiarato Walter Rizzetto, coordinatore di Fratelli d’Italia in Friuli Venezia Giulia e presidente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati.

«Sono fatti inquietanti che alzano l’asticella dell’aggressività e della violenza verbale da cui è segnata sempre di più la vita pubblica. Bisogna essere molto vigili e fare tutto il possibile per evitare che il linguaggio ostile straripi dalla comunicazione alle relazioni politiche e umane. Grazie al vicesindaco Venanzi per aver denunciato quanto sta avvenendo a Udine e che tocca personalmente lui ed il collega Marchiol». Così la deputata dem Debora Serracchiani dopo che minacce di morte, relative anche all’assessore Ivano Marchiol, sono state rese note dal vicesindaco di Udine Alessandro Venanzi.

Articoli correlati