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Chiesa

Calendario liturgico diocesano, pubblicata l’edizione 2025-26

L’inizio del nuovo anno liturgico è una rinnovata occasione che ci viene offerta per fare esperienza di quell’incontro con il mistero di Dio che si è reso visibile attraverso il suo Figlio morto e risorto; tale esperienza ha il suo culmine nella celebrazione eucaristica domenicale.

Un tempo di riscoperta del mistero di Dio

Come ha scritto il papa san Giovanni Paolo II, nella Lettera Apostolica Dies Domini (1998), «la domenica è la Pasqua della settimana, in cui si celebra la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, il compimento in lui della prima creazione, e l’inizio della “nuova creazione”». Non a caso la liturgia del giorno di Pasqua celebra questa vittoria e al salmo responsoriale siamo invitati a rispondere: “Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso”.

La Chiesa, dunque, si poggia sulla fede degli uomini in Gesù Cristo che è rivelazione del Padre per la libertà dei suoi figli. Questa rivelazione, continua la Lettera apostolica, «non solo si distingue in modo assolutamente singolare nella storia degli uomini, ma si colloca al centro del mistero del tempo. A Cristo, infatti, come ricorda, nella suggestiva liturgia della notte di Pasqua, il rito di preparazione del cero pasquale, «appartengono il tempo e i secoli». Per questo, commemorando non solo una volta all’anno, ma ogni domenica, il giorno della risurrezione di Cristo, la Chiesa intende additare ad ogni generazione ciò che costituisce l’asse portante della storia, al quale si riconducono il mistero delle origini e quello del destino finale del mondo». Tutti noi credenti, quindi, siamo invitati a riflettere e riscoprire con nuovo vigore il senso della domenica e con esso il mistero di Dio che si è rivelato a noi.
Andrea Romanelli

Il calendario liturgico diocesano 2025-26 si può richiedere in Curia

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