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Apicoltori in Giubileo in Cattedrale. Felettig: «Ringraziamo per una buona annata»

Sarà un Giubileo insolito quello che si vivrà sabato 6 dicembre 2025 nella cattedrale di Udine. Ad essersi dati appuntamento nel duomo cittadino sono infatti gli apicoltori della provincia di Udine per una S. Messa presieduta dall’arcivescovo mons. Riccardo Lamba, nella vigilia di Sant’Ambrogio, patrono della categoria.

«L’appuntamento vuol essere anche una sorta di festa del Ringraziamento – anticipa ai media diocesani il presidente del Consorzio apicoltori della provincia di Udine, Marco Felettig –. Dopo due anni disastrosi, abbiamo finalmente avuto un’annata buona, per questo vogliamo ringraziare e ci pare bello farlo in occasione della festa nostro patrono». Il Giubileo degli apicoltori sarà celebrato alle ore 11. «Ci aspettiamo un momento spirituale importante – aggiunge il presidente del Consorzio–, per tutti noi sarà anche un momento di riflessione, oltreché di festa». L’iniziativa di una messa giubilare è nata in accordo con le altre associazioni apistiche regionali (Ape carnica friulana e Associazione regionale produttori apistici) – spiega Felettig – ed è stata immediatamente accolta con favore dall’Arcivescovo.

Sono circa 1.800 gli apicoltori in regione, tra professionisti e coloro che lo fanno per hobby. 800 in provincia di Udine, e allevano circa 25 mila alveari. Sabato 6 dicembre ne porteranno anche alcuni in duomo, da posizionare vicino all’altare.

«Non possiamo parlare di un’annata eccezionale, ma finalmente quest’anno abbiamo avuto nuovamente delle soddisfazioni. In particolare – spiega Felettig – abbiamo potuto rivedere il miele di acacia, che è tanto amato dai consumatori, con produzioni medio-basse ma comunque soddisfacenti, e tutti i mieli estivi (tra cui i millefiori) e i mieli della pedemontana della zona montana (millefiori, tiglio, castagno…) che ci hanno dato belle soddisfazioni dal punto di vista del raccolto». Unica nota stonata, il prezzo del miele all’ingrosso. Chi deve vendere al mercato all’ingrosso si trova a dover competere con dei prodotti che arrivano dall’estero e non sono mieli veri e propri ma miscele con altre sostanze zuccherine, i cui prezzi sono molto bassi. In questo caso è davvero difficile competere».

L’auspicio di Felettig è che anche la prossima stagione apistica sia soddisfacente. E questo non soltanto per il bene della categoria, precisa, ma soprattutto per la tutela della biodiversità. È noto infatti che la salute delle api è fondamentale per l’impollinazione, dunque per la salute dell’intero pianeta.

Valentina Pagani

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