Il 2025, per la Chiesa, è stato l’anno del Giubileo “Pellegrini di Speranza”, un cammino di fede che ha innervato anche l’Arcidiocesi di Udine. Ma è stato anche l’anno in cui Papa Francesco ha chiuso gli occhi per sempre, passando il testimone – se così si può dire – a Papa Leone XIV. Ripercorriamo dunque l’anno giubilare con i principali avvenimenti della Chiesa udinese.
L’apertura dell’Anno Santo
Domenica 29 dicembre 2024 in Cattedrale a Udine l’arcivescovo mons. Riccardo Lamba ha aperto il Giubileo “Pellegrini di Speranza”. La Cattedrale era soltanto una delle otto chiese giubilari del territorio diocesano, che lungo tutto il Giubileo hanno accolto pellegrini da tutta la Diocesi.

Un nuovo servizio pastorale per gli universitari
Il 6 marzo è stato inaugurato ufficialmente un nuovo servizio pastorale della Chiesa udinese, dedicato agli studenti e al personale dell’Università di Udine, peraltro fortemente voluta dalla stessa Chiesa negli anni Sessanta e Settanta. A coordinare il nuovo servizio è stato chiamato il giovane sacerdote don Christian Marchica, coadiuvato dal padre servita Cristiano Cavedon.

Adolescenti con Papa Francesco nel cuore
Dal 24 al 27 aprile 2025 a Roma si è celebrato il Giubileo degli adolescenti, a cui hanno partecipato circa 200 giovanissimi friulani. Un momento che ricorderanno per tutta la vita, data anche la storica – seppur triste – concomitanza con i funerali di Papa Francesco, deceduto nel lunedì dell’Angelo.

I seminaristi dal nuovo Papa
Tra i primi a incontrare il nuovo Papa, Leone XIV, sono stati i seminaristi del Nord-est. Il 25 giugno, infatti, in occasione del Giubileo loro dedicato, i giovani che si preparano al sacerdozio hanno potuto vivere un’udienza privata con il Santo Padre, eletto l’8 maggio.

Il grande Giubileo dei giovani
L’evento giubilare più partecipato in assoluto è stato il Giubileo dei giovani, nella settimana tra luglio e agosto. Nel milione di presenti a Tor Vergata il 2 e 3 agosto c’erano anche quattrocento giovani friulani. Un bagno di fede e di entusiasmo con lo stile delle Giornate Mondiali della Gioventù.

La Chiesa udinese pellegrina
A fine agosto circa trecento pellegrini friulani hanno vissuto il pellegrinaggio giubilare a Roma, accompagnati dagli arcivescovi Riccardo Lamba e Andrea Bruno Mazzocato e da numerosi sacerdoti. Un’occasione di preghiera, di grazia, di “Porte Sante”.

Da 50 anni in pellegrinaggio a Castelmonte
Nato nell’anno del disastroso terremoto, il 1976, il pellegrinaggio a Castelmonte nel 2025 è stato celebrato per la cinquantesima edizione. In uno dei santuari più cari al popolo friulano, l’8 settembre scorso ha prestato il suo giuramento il nuovo vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine, mons. Dino Bressan, nominato dall’Arcivescovo nel giugno precedente.

Scout in Giubileo a Gemona
È stato il Santuario di Sant’Antonio a Gemona il teatro del Giubileo degli scout, vissuto il 14 settembre da oltre cinquecento giovani e giovanissimi in uniforme e fazzolettone. L’occasione è stata preziosa anche perché ha visto riunirsi scout di tre diverse branche: AGESCI, FSE, MASCI. Una nuova collaborazione si è sviluppata in dicembre, in occasione dell’accoglienza e della diffusione della Luce della Pace.

La preghiera per la pace a Gorizia
«Cjârs amîs, la pâs e je un regâl di Diu. In cheste serade le domandìn al Signôr cun fede e sperance». Sentire il Presidente dei Vescovi italiani, il card. Matteo Maria Zuppi, invocare il dono della pace in friulano – così come in italiano e in sloveno – è segno di quanto le lingue e le culture possano essere un intreccio vitale per la crescita dell’armonia tra i popoli. L’appello per la pace, unito tra i vescovi italiani, sloveni e croati, è stato lanciato il 23 settembre da Gorizia, città di confine e capitale europea della cultura 2025.

Risplende l’antica pieve di Udine
Il 5 ottobre, dopo ben otto anni di lavori, ha riaperto al pubblico e al culto la pieve di Santa Maria in Castello, per secoli fulcro della fede nella città di Udine. L’angelo che campeggia sul suo campanile è uno dei simboli della città e dell’intero Friuli.

Due nuovi sacerdoti. Ma tredici addii
Il 23 novembre la Chiesa udinese ha vissuto la gioia per l’ordinazione presbiterale di don Manuel Minciotti e don Luigino Vit. Due nuovi sacerdoti per l’Arcidiocesi di Udine, che nel 2025 ha comunque pianto la scomparsa di ben tredici preti. Vale la pena menzionarli: don Gino Fasso, don Natalino Zuanella, mons. Marino Qualizza, don Guido Mizza, don Franco Del Nin, don Giovanni Boz, mons. Emidio Goi, don Adriano Piticco, don Paolo Scapin, don Enzo Cudiz, mons. Gianni Pellarini, don Primo Degano. Con loro anche il vescovo mons. Diego Causero.

Un simbolo di Speranza
Un simbolo all’Avvento giubilare? Sicuramente è il Presepe di Speranza, realizzato a Udine in collaborazione con i giovani della Casa dell’Immacolata e con le statue dello storico presepe di Ara. Il presepe è inserito nel primo programma diocesano natalizio offerto alla città.














