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Chiesa

Il Friuli e Haiti piangono suor Anna

E’ salita al cielo giovedì 23 giugno, nella sua amata Haiti, suor Anna D’Angela, Salesiana, pochi giorni prima del suo 82esimo compleanno. A dare la notizia della morte della missionaria friulana è stata l’associazione Pane condiviso di Pasian di Prato, con la quale collaborava da anni per portare aiutare il paese caraibico. Lunedì 27 giugno, suor Anna sarà ricordata con una S. Messa nel suo paese natale, Belgrado di Varmo, alle 20.30, nella parrocchia di San Nicolò, in via dei Castelli.

E’ salita al cielo giovedì 23 giugno, nella sua amata Haiti, suor Anna D’Angela, Salesiana, pochi giorni prima del suo 82esimo compleanno. A dare la notizia della morte della missionaria friulana è stata l’associazione Pane condiviso di Pasian di Prato, con la quale collaborava da anni per portare fondi e materiale nel paese caraibico. Oggi è stata commemorata durante la S. Messa delle ore 10 nella parrocchia di S. Maria Assunta, a Udine, domani, lunedì 27 giugno, una Santa Messa sarà celebrata nel suo paese natale, Belgrado di Varmo, alle 20.30, nella parrocchia di San Nicolò, in via dei Castelli.

“Suor Anna è stata ricoverata nella giornata di mercoledì – spiega la presidente della Onlus, Ivana Mary Agosto -, in seguito ad un malore e giovedì sera è mancata”.

“Per tutti noi è stata un esempio – continuano -, per tutti ha avuto parole di conforto e di incoraggiamento. La sua grande fede e il suo rapporto speciale con Gesù, hanno arricchito anche le nostre vite. Ci lascerà un grande vuoto, ma se sappiamo fare tesoro di tutto ciò che ci ha detto a parole e con fatti concreti, sarà come averla ancora accanto”. “Suor Anna ha fatto solo un piccolo viaggio, ma la sua missione continua”

Salesiana, nata il 19 luglio 1934, suor Anna è dal 1955 missionaria ad Haiti, il Paese più povero dell’America, un pezzo d’Africa innestata nei Carabi e dimenticato. Nella sua vita è riuscita con tenacia e grinta a realizzare parecchi progetti. Si è occupata prevalentemente dell’infanzia abbandonata, creando case di accoglienza, battendosi per la scolarizzazione delle bambine: “Sono in questo paese da tanti anni e conosco bene tre generazioni di donne: le nonne avevano anche dodici figli, le madri sette, otto; le nostre ragazze, anche quelle che abbandonano gli studi, non hanno mai più di due o tre figli e li curano”, diceva.

Alcuni dati, aggiornati a settembre del 2011, ci danno la misura della sua opera: con 150 adozioni legali ha trovato una famiglia in Italia e all’estero per bambini soli e nella più triste miseria; ha seguito 450 adozioni a distanza che hanno permesso a quei bambini di andare a scuola, dando un aiuto anche alle loro famiglie; sono tante le bambine, da lei accolte un tempo, che ora insegnano nella sua scuola; 9 studenti meritevoli sono stati sostenuti negli studi universitari, e quattro di questi si sono ormai laureati; 70 casette per famiglie senzatetto sono state costruite con l’aiuto di vari benefattori.

Nell’arco degli anni suor Anna è riuscita a dar risposta a varie emergenze: a realizzare un’infermeria, un orfanotrofio che ha accolto e sostenuto 130 bambine; ora ne ospita 80; una cucina che permette un pasto al giorno a 1000 bambine, spesso l’unico pasto della giornata; a realizzare una “Casa di accoglienza” per le bambine di strada; 100 sono le bambine accolte e seguite con affetto, tra cui 42 accolte anche per la notte. Ancora: quattro aule, per corsi professionali costruite per insegnare alle ragazzine al più presto un mestiere che le faccia vivere con dignità; corsi di cucina, pasticceria, taglio e cucito, ricamo. 160 sono i bambini sostenuti per un percorso scolastico di 8 anni della scuola di base

“Chi aveva bisogno di cibo, cure, lavoro, aiuto, si rivolgeva a Suor Anna – ricordano a Pane Condiviso -. Ha fatto l’insegnante, l’economa, ha consolato chi era triste, ha fatto da mamma e anche da nonna, ha aiutato giovani sposi, ha procurato lavoro a persone bisognose, ha curato ferite del corpo e dell’anima infondendo speranza a chi non ne aveva. Aveva per tutti una parola buona ed un consiglio lungimirante che ridava speranza ed un sorriso. Coraggiosissima nelle situazioni di rischio (tante in quel paese povero e violento!), era tenera e comprensiva con chi aveva bisogno di aiuto, manager efficiente nel realizzare i progetti ideati, precisissima e puntuale nei conti e nella corrispondenza”.

Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito l’onorificenza dell’Ordine al Merito di Ufficiale della Repubblica Italiana a Suor Anna D’Angela in data 26 maggio 2005 “…per premiare il suo impegno nel campo del volontariato… insieme con gli auguri e l’incoraggiamento a proseguire nel Suo lavoro con passione ed entusiasmo”.

Ricordiamo infine che il grave terremoto del 12 gennaio 2010, che ha distrutto la capitale di Haiti e fatto un numero di vittime incalcolabile, ha colto Suor Anna al suo piccolo tavolo mentre scriveva. Rimasta miracolosamente incolume, non ha voluto lasciare il Paese come consigliato dalla Farnesina, ma è rimasta ad accogliere gli sfollati, a curare i feriti, a consolare chi disperato si rifugiava alla missione. E’ stata preziosa e fondamentale nei lavori di ricostruzione e riparazione. Come un ingegnere, come un architetto o capomastro, dirigeva e organizzava i numerosi lavori. E, pur di fronte alle numerose difficoltà, scriveva: “Meno male che c’è anche l’altra parte della medaglia: sperimentiamo fortemente la presenza d’un Dio che ci ama!”.

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