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Chiesa

Rivive la «Rogazion da plêf di Guart»

Trentacinque croci, una per ciascuna delle Chiese figlie della pieve, radunate domenica 15 maggio a Pesariis ()

Trentacinque croci, una per ciascuna delle Chiese figlie della pieve di Gorto, adornate con fiori e nastri colorati, che salgono a dare un bacio alla croce madre. E poi il cammino delle comunità, guidate dai loro sacerdoti, tra prati e boschi e per le vie dei borghi. La suggestiva processione, scandita dal canto delle litanie e con le soste per la preghiera, culmina nella Santa Messa e, a seguire, un pranzo tutti insieme. «È un appuntamento che vuol essere innanzitutto un momento di comunione tra tutte le comunità e parrocchie della Val di Gorto e della nostra Collaborazione pastorale», sottolinea don Gianluca Molinaro, parroco di Sappada e Forni Avoltri e coordinatore della Cp di Gorto.

Un rito riscoperto oltre 25 anni fa

Recuperata oltre 25 anni fa, la Rogazione è attestata da documenti della Pieve di Gorto risalenti al Seicento. «Da Aquileia la fede arrivò a Ovaro – ricorda don Molinaro –, dove, nei pressi della chiesa di San Martino, si trovano ancora oggi i resti dell’antica chiesa paleocristiana». Il cristianesimo, quindi, si diramò in tutta la Val di Gorto, fino a Sappada. «Ad unirci ancora oggi è la storia della nostra fede, una storia della quale siamo orgogliosi», puntualizza il sacerdote.

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