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Cronaca

Natisone, nascerà un Parco transfrontaliero

Il primo passo è il Contratto di fiume del Natisone finanziato dalla Regione

“Il Contratto di fiume del Natisone può diventare un esempio di buona prassi per tutto il Friuli-Venezia Giulia, in quanto ha la peculiarità di coinvolgere e rendere partecipi i cittadini nella gestione del territorio”. Con queste parole l’assessore regionale all’Ambiente Sara Vito è intervenuta oggi a Cividale del Friuli nel corso del convegno “Un Contratto di fiume (Cdf) per il Natisone”, organizzato all’interno della manifestazione transfrontaliera “Festinparco”. L’assessore Vito, sottolineando l’importanza dell’incontro “che ha il merito di aver approfondito e chiarito l’importanza dei Contratti di fiume”, ha ricordato che la Regione ha sostenuto concretamente il progetto del Natisone. “In primo luogo – ha spiegato l’assessore – abbiamo aderito al Tavolo nazionale dei Contratti di fiume, compiendo in questo modo un primo passo fondamentale per l’attuazione del progetto del parco transfrontaliero del Natisone. In seconda battuta abbiamo finanziato il Comune di Manzano, quale capofila degli enti locali che partecipano all’iniziativa”. L’assessore ha contestualmente messo in luce l’attenzione della Regione nei confronti del Natisone ricordando il milione e 600 mila euro stanziati per il dissesto idrogeologico e in parte destinati al consolidamento, già portato a termine, delle sponde del fiume.

 Riferendosi ai Contratti di fiume, ha parlato di “un processo che parte dal basso” il coordinatore del Tavolo nazionale Massimo Bastiani, il quale ha esaltato la libertà di adesione ai Contratti di fiume prevista dalla norma. “A differenza di altre fattispecie, questo – ha spiegato Bastiani – è uno strumento volontario: si tratta di un contratto sociale fra soggetti pubblici e privati, in base al quale prima dell’attuazione ci deve essere l’accordo”. Bastiani ha evidenziato ancora come il costo per le esondazioni in Italia corrisponda allo 0,7 per cento del Pil e che proprio la mancanza di pianificazione ha prodotto questa condizione di rischio. Da qui la bontà di uno strumento come il Cdf che riesce ad armonizzare gli interessi di diversi soggetti. A tal riguardo è apparso particolarmente efficace l’esempio del torrente Seveso che, da una una situazione di degrado e di abbandono, grazie al Contratto di fiume e ad un conseguente finanziamento misto pubblico/privato è stato risanato ed è diventato un presidio naturale di quella comunità.

L’assessore Vito, infine, ha ribadito che le politiche messe in campo dalla Regione stanno dimostrando come il tema della sostenibilità possa venire declinato in azioni concrete. “L’ambiente – ha concluso l’assessore – sta diventando sempre più un fattore di competitività: basti pensare all’agroalimentare o al turismo. E in questo il Friuli Venezia Giulia sta dimostrando di essere all’avanguardia”.

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