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Cronaca

Udine, 50 posti letto non Covid-19 al Policlinico

Pace fatta con l’Ospedale. Infermieri e oss potranno lavorare su base volontaria nei reparti dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale.

Costruttivo e orientato all’immediata collaborazione l’incontro che si è tenuto stamattina al Policlinico Città di Udine tra l’amministratore delegato Claudio Riccobon e il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, Massimo Braganti. In seguito al primo incontro di ieri presso la sede ASUFC e al sopralluogo di stamane in viale Venezia, sono state definite le attività che il Policlinico metterà a disposizione per l’emergenza: 23 posti letto per ricoveri medici e di assistenza post-chirurgica ortopedica e 27 posti letto per RSA (residenza sanitaria assistenziale) ad alta intensità di cura per un totale di 50 posti letto non-Covid19.

È stata valutata anche la possibilità di attivare una unità Covid, fanno sapere i dirigenti in una nota, ma la distribuzione logistica degli ambienti e dei percorsi all’interno della struttura di viale Venezia non permette di rispettare il principio della separazione tra i percorsi nell’accesso alla diagnostica radiologica, elemento importante nel percorso diagnostico dei pazienti Covid positivi.

Il Policlinico identificherà il numero degli infermieri e di oss necessari per le attività condivise con l’Azienda Sanitaria e per il mantenimento dell’attività di dialisi, delle urgenze chirurgiche e delle attività ambulatoriali con priorità B.

Le figure sanitarie (in particolare infermieri e oss idonei a lavorare sui tre turni) che risulteranno eccedenti saranno invitate, nel rispetto delle norme di legge e con esplicito consenso degli interessati, a mettersi a disposizione per lavorare nei reparti della ASUFC in questa fase di emergenza sanitaria. Analogamente il Policlinico collaborerà con la ASUFC per individuare anestesisti che, con rapporto libero professionale, siano disponibili a dare un prezioso supporto nella cura dei malati affetti da Covid 19.

Il dott. Massimo Braganti e il dott. Claudio Riccobon esprimono entrambi soddisfazione per il chiarimento propositivo e la collaborazione prontamente avviata dopo le difficoltà di comunicazione tra le due strutture che avevano portato alle incomprensioni dei giorni scorsi.  

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