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Cultura

A Palù scoperte nuove palafitte

Nuovi reperti ritrovati dalla quinta campagna di scavi nel sito archeologico Patrimonio Unesco

Volge alla conclusione la quinta campagna di scavi nel sito archeologico del Palù di Livenza, Patrimonio dell’Umanità Unesco, che ha portato alla luce i resti di molteplici villaggi di palafitte edificati gli uni sugli altri a distanza di secoli, con il più antico che risale al 4300 a.C. Nelle ultime settimane prima della conclusione delle ricerche archeologiche sono state rinvenute diverse tracce utili per ricostruire la vita degli antenati neolitici: i resti carbonizzati di un magazzino nel quale erano conservati cereali e frutta, frammenti di attrezzi da carpentiere e da coltivatore, travi e sostegni appartenenti alle palafitte e soprattutto il manico pressoché intatto di un’ascia da cerimonia. “La Regione Friuli Venezia Giulia ha sempre creduto fortemente nel potenziale culturale e storico del territorio che, però, va sostenuto con risorse e politiche mirate, affinché si possa da un lato valorizzare i singoli siti, dall’altro attrarre visitatori e appassionati per contribuire allo sviluppo economico”, ha commentato l’assessore regionale alla cultura, Tiziana Gibelli, illustrando l’esito della campagna. Gli scavi sono stati portati a termine con i fondi regionali per i siti Unesco minori del Friuli Venezia Giulia. I finanziamenti erano stati concessi al Comune di Caneva, che li ha destinati all’opera archeologica con la direzione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia e il supporto e la collaborazione dei volontari del Gruppo Archeologico di Polcenigo. Il contributo della Regione servirà anche alla realizzazione di un Centro Visite che ha l’obiettivo di far conoscere al pubblico e di valorizzare il sito palafitticolo, secondo le indicazioni dell’Unesco.

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