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Cultura

Con Stele di Nadâl un anno di Friuli

Pubblicata la strenna natalizia che accompagna il lettore alla scoperta del Friuli, tra storia, arte, tradizioni, economia e nuova imprenditorialità

Un anno di Friuli, tra passato, presente e futuro, tra storia, arte e tradizioni, ma anche economia, nuova imprenditorialità che nasce nella nostra terra, sport. È tutto questo l’edizione 2022 di Stele di Nadâl, l’almanacco curato dal settimanale la Vita Cattolica, da 74 anni strenna natalizia immancabile per le famiglie friulane.

A dare il benvenuto è la copertina, quest’anno affidata all’artista romana d’origine, ma venzonese d’adozione Emanuela Riccioni, che, con la tecnica del collage, ha composto un presepe ambientandolo in una notte dai colori caldi, a dire il senso di accoglienza e calore che rappresenta il Natale.

Anche quest’anno ad aprire gli interventi è Pre Vigji Glovaz con «L’an (l’om) vieri e chel gnûf (2022)», un’intensa riflessione che, personificando i concetti di passato e futuro, ci indica la strada per vivere il tempo, mantenendo dell’om vieri «une prese di esperience» e imparando con «l’an piçul» a «tignî spalancade la puarte dal cûr par che a jentrin chês novitâts forestis che mi fasaran cressi».

Ad accompagnare il calendario, in ogni mese, ci sono le poesie in lingua friulana di Alida Pevere, capaci di vivide descrizioni realistiche dal significato simbolico, come quando, a gennaio, definisce le case di sassi come il luogo in cui «te frede piere» c’è il «calôr de vite».

Novità nelle 12 rubriche che scandiscono i mesi dell’anno. Gabriella Bucco ci porta alla scoperta de «I Santi nell’arte friulana», con una minuziosa descrizione di tutte le opere d’arte che in Friuli ritraggono i principali santi, compresi quelli friulani.

Valentina Zanella e Valentina Pagani, con l’aiuto di varie guide della Federazione italiana guide turistiche FVG, ci portano invece alla scoperta degli itinerari più belli e suggestivi nella nostra regione, da un inedito percorso sul Carso triestino a Sappada vecchia, dalla Cividale longobarda ai luoghi dello scrittore Ippolito Nievo.

E a proposito di letteratura, un’intera rubrica è dedicata a come gli scrittori, friulani, ma non solo, hanno raccontato il nostro territorio. Anna Piuzzi ha creato una vera antologia spulciando descrizioni suggestive da Sergio Maldini a Umberto Saba, da Flavio Santi a Antonella Sbuelz.

Una fotografia del teatro amatoriale è presente nella rubrica «Compagnie in scena» di Monika Pascolo, che ci racconta le vicende dei più importanti gruppi teatrali come «La Gote» di Segnacco, con i suoi 100 anni di storia, o l’udinese «Barabàn», la più longeva della città.

Giovanni Lesa traccia invece i momenti più significativi della storia dell’Arcidiocesi di Udine, a partire dalla sua costituzione nel 1751, con la bolla papale di soppressione del Patriarcato di Aquileia.

Un piccolo manuale di architettura «spontanea» friulana è la rubrica «Cjasis furlanis» di Gianfranco Ellero. Affidandosi ad un ricco apparato di foto d’epoca, ci mostra gli elementi tipici e da salvaguardare degli edifici friulani.

Mario Martinis, invece, ci racconta, in 12 puntate scritte in lingua friulana, «Il cîl dai furlans», ricostruendo, in base alle tradizioni e agli usi, lo sguardo sugli astri dei friulani.

Guarda al passato, ma anche al futuro la rubrica «Tesori di Carnia» dove Barbara Cedolini ci offre i ritratti di coraggiosi artigiani e agricoltori che hanno rilanciato produzioni e attività tipiche del territorio con un occhio all’innovazione. Mentre Matteo Bellotto nelle sue «Storie di vino e di Friuli» racconta il carattere dei più famosi vini del territorio, dal Refosco al Pignolo, al Tazzelenghe e Malvasia, abbinandoli a piatti gustosi.

Sul fronte dello sport, Simone Narduzzi presenta i ritratti di atleti poco conosciuti, ma campioni veri, come Antonio Fantin, oro nel nuoto alle Paralimpiadi di Tokyo.

Non mancano, poi i temi di attualità e approfondimento. Massimo Crapis, direttore del reparto di Malattie infettive dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale, spiega da medico l’eredità del Covid sulla sanità regionale. Maurizio Ionico propone 10 progetti pilota per il Pnrr friulano. Duilio Corgnali ricorda «Turoldo: pellegrino friulano» nel centenario della nascita. Carlo Gaberscek fa una carrellata sui film girati in Friuli nell’anno appena trascorso; Stefano Damiani ricorda Adelaide Ristori, la grande attrice nata a Cividale cent’anni fa, e Anna Piuzzi i 100 anni della Scuola mosaicisti di Spilimbergo; Marco Anzovino parla di come educare i ragazzi; Cesare Scalon del progetto di valorizzazione dell’antica chiesa di San Francesco a Udine, Veronica Rossi delle creature magiche dell’immaginario popolare friulano, Tiziana Angotzi delle opportunità turistiche delle Grotte di Villanova.

Infine, l’angolo dello svago con «Ridi ma no masse», le barzellette in marilenghe di Michele Polo, e «La parola chiave», il cruciverba a tema di Bruno Fontanini.

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