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Cultura

Udine festeggia il Tiepolo

Alla Purità e al Museo diocesano visite guidate. In Castello nuovo allestimento della sala “Aldo Rizzi”

Il 5 marzo è il giorno del compleanno del maestro della pittura barocca Giambattista Tiepolo (Venezia 5 marzo 1696 – Madrid 27 marzo 1770) e anche Udine – assieme ad altre città del Veneto e della Germania che ne ospitano le opere – parteciperà all’iniziativa «I luoghi dei Tiepolo in festa». Lo farà con una serie di visite guidate al Palazzo Patriarcale, sede del Museo diocesano e Gallerie del Tiepolo, all’Oratorio della Purità e con l’inaugurazione, nei Civici musei del Castello, del riallestimento della sala X della Galleria d’arte antica, dedicata al Tiepolo, che sarà intitolata ad Aldo Rizzi. Ad organizzare l’evento è la rete «I luoghi dei Tiepolo», nata nel 2021 per valorizzare il genio di Giambattista, ma anche del figlio Giandomenico. Udine a buon diritto ne fa parte assieme ad una trentina tra istituzioni museali e Comuni: dai musei di Ca’ Rezzonico e dalla Scuola grande dei Carmini a Venezia al Museo di Villa Pisani a Stra, villa Baglioni a Massanzago, Villa Cordellina Lombardi a Montecchio Maggiore, Villa Valmarana ai Nani di Vicenza, villa Zileri a Monteviale, villa Tiepolo a Zianigo (Mirano) per arrivare alla residenza dei principi-vescovi di Würzburg in Germania.

Tra l’altro, del comitato tecnico scientifico della rete fa parte anche Vanja Gransinig, conservatrice dei Civici Musei di Udine.

«L’iniziativa – spiega Maria Beatrice Bertone, conservatore del Museo del Duomo di Udine – prevede un programma ricco di proposte organizzate dai luoghi che hanno aderito alla rete. Concerti, visite guidate, conferenze, attività didattiche permetteranno ai visitatori di scoprire e apprezzare le opere dei Tiepolo in modo originale ed emozionante».

Il Museo del Duomo

Due le visite guidate organizzate dal , alle ore 10 e alle 11.30. Mariarita Ricchizzi illustrerà ai visitatori i celebri affreschi della Galleria degli ospiti – dove tra l’altro Giambattista si ritrasse assieme alla moglie Cecilia e al figlioletto Giandomenico –, della Sala rossa, del soffitto dello scalone del palazzo (obbligatoria la prenotazione entro le ore 13 del 4 marzo allo 0432/25003; biglietteria@mudioc-tiepolo.it).

Alle ore 12, invece, ci sarà l’inaugurazione del riallestimento della sala X dedicata al Tiepolo nella . Il progetto – curato da Sylva Gortana e da Barbara Candoni, con il coinvolgimento dell’azienda Polymax Italia di Castelfranco Veneto sponsor tecnico dei pannelli fonoassorbenti che completano l’arredo – è stato ideato nel 2020, in occasione dei 250 anni dalla morte di Giambattista. La sala conserva quattro dipinti tiepoleschi – originariamente collocati in edifici sacri e palazzi privati di Udine, pervenuti ai Civici Musei nel corso del Novecento: “La Virtù e la Nobiltà trionfano sull’Ignoranza”, proveniente da palazzo Caiselli; il San Francesco di Sales e l’Angelo custode, dipinti per la chiesa di Santa Maddalena dei Filippini; il “Consilium in Arena” portato a compimento da Giambattista forse con l’aiuto di Giandomenico. Completano la sala le tele di Nicola Grassi, Jacopo Guarana e Pietro Longhi. I lavori sono consistiti nella rotazione di 180° della tela «La Verità e la Nobiltà trionfano sull’Ignoranza», appesa sul soffitto della sala, valorizzata dall’inserimento di un nuovo fondale: un pannello fonoassorbente anch’esso sospeso. Sono state rifatte le didascalie delle opere e al centro della stanza è stato collocato un volume composto da molteplici facce riflettenti, «che permetterà – si legge nella relazione – al visitatore di visualizzare in modo inaspettato le opere e lo spazio circostante». Inoltre, «sulla superficie orizzontale due specchi incastonati permetteranno la visione dell’opera sospesa del Tiepolo».

La sala così riallestita sarà dedicata, per volontà del Comune, ad Aldo Rizzi, il grande critico d’arte specialista dell’arte barocca friulana. Dal 1958 al 1985 direttore dei Civici Musei Udinesi, Rizzi fu l’inventore della fortunata definizione “Udine città del Tiepolo” e l’organizzatore della spettacolare mostra sul pittore veneziano del 1971 a Villa Manin, che attirò 350 mila visitatori lanciando la dimora dogale come sede espositiva.

Stefano Damiani

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