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Economia

Icop tra le 8 aziende italiane dove gli operai sono più felici

L’impresa friulana figura tra i “Best Workplaces for Blue Collar 2022”

Percezione del clima lavorativo, impegno per il miglioramento dell’ambiente di lavoro, fiducia nella direzione, strumenti di lavoro e risorse fornite dalle imprese: sono i fattori che contraddistinguono le migliori aziende italiane in cui gli operai e gli addetti alla produzione sono più felici di lavorare. Tra queste c’è la I.CO.P. Società Benefit di Basiliano, unica nel settore delle costruzioni. La classifica “Best Workplaces for Blue Collar” è stata stilata da Great Place to Work Italia, azienda di analisi del clima aziendale e della trasformazione organizzativa, che ha ascoltato oltre 5.300 operai di 45 imprese.

Da questa analisi sono emerse otto realtà virtuose, che valorizzano le proprie persone e si impegnano affinché i cosiddetti blue collar workers siano soddisfatti del proprio lavoro. Valutando la fiducia nella direzione aziendale, la percezione degli strumenti di lavoro e delle risorse fornite, il livello di engagement e di sicurezza fisica dei luoghi di lavoro, in queste imprese, in media, il 77% degli operai dice di operare in un eccellente luogo di lavoro.    

Fondata da Paolo Petrucco negli anni ’60, continuazione dell’impresa di costruzioni di famiglia nata nel 1920, ICOP ha assunto è dal 1986 Società per azioni e da ottobre 2020 Società Benefit; opera nelle costruzioni stradali, reti di distribuzione energetica e opere speciali d’ingegneria, è tra i principali operatori europei nelle fondazioni speciali e microtunnel. È presente in Europa, Centro e Sud America, Estremo Oriente. Nota importante: in un settore storicamente maschile, la presenza femminile è valorizzata in tutte le aree aziendali; ICOP ha programmi di benefit e conciliazione famiglia-lavoro premiati più volte e un progetto di cooperazione internazionale, unico nel suo genere, in Sud Sudan.    

Per l’a.d. Piero Petrucco, “un’azienda è fatta di persone e relazioni. Progetti, difficoltà, fallimenti e successi non fanno solo la storia dell’impresa, ma anche la storia delle persone che ci lavorano. Pensare l’impresa come comunità significa rispettare le persone, comprenderne i bisogni, tutelarne la sicurezza e dare la possibilità a tutti di esprimere le proprie potenzialità”. 

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