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Friulano in Rai, più trasmissioni. «Ora una sede a Udine»

Si passerà da 200 ai 750 mila euro all’anno. Zanin: bene l’avvio di programmi tv Rai, ora però serve una Sede Rai a Udine

“Un passo in avanti atteso da tanto tempo e che oggi finalmente trova una concretezza formale con questo atto integrativo quasi quadruplica – da 200 mila a 750 mila euro all’anno – le risorse a disposizione e dal 1 ottobre porterà all’aperura di un nuovo capitolo per quel che riguarda la valorizzazione della lingua friulana attraverso l’offerta radiotelevisiva della Rai”.  

Lo ha detto ieri a Udine l’assessore regionale alle Lingue minoritarie del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, in occasione della presentazione della convenzione fra la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento informazione ed editoria) e la Rai per lo sviluppo della trasmissione di programmi in lingua friulana. Come ha sottolineato lo stesso Roberti, questo di oggi rappresenta l’inizio di un percorso che dovrà comprendere altri futuri obiettivi, tra i quali anche quello del digitale “per venire incontro alle esigenze di coloro i quali il friulano lo parlano ma non risiedono in regione e sentono ancora vivo il legame con la loro terra”. 

“La lingua friulana – ha concluso l’assessore – rappresenta un patrimonio importante, non solo a livello italiano, ma anche europeo. L’impegno per il prossimo aprile (termine di scadenza dell’atto sottoscritto oggi) è quello di arrivare con la Rai a un’implementazione dell’offerta, che sia similare a quella prodotta in Trentino-Alto Adige per la minoranza linguistica tedesca”. 

L’avvio della programmazione televisiva in friulano sulla Rai, a partire dal 1 ottobre, rappresenta un momento importante per la nostra regione che, fondando la propria specialità sul plurilinguismo, in questo modo tutela e valorizza il proprio status”, ha commentato il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, nel corso della presentazione della convenzione. L’accordo, illustrato dal direttore della sede Rai Fvg, Guido Corso, alla presenza, tra gli altri, oltre che di Roberti, del sindaco di Udine, Pietro Fontanini, del presidente dell’Agenzia regionale per la lingua friulana (Arlef), Eros Cisilino, del presidente dell’Assemblea della Comunità linguistica friulana, Markus Maurmair, e dei consiglieri regionali Mauro Bordin e Mauro Di Bert, prevede uno stanziamento aggiuntivo di 550 mila euro (che si aggiungono ai 200 mila già definiti) per consentire produzione e diffusione di 16,5 ore (28 su base annua) di trasmissioni televisive e 17,5 (30/anno) di ulteriori trasmissioni radiofoniche rispetto a quante già calendarizzate. Inoltre, viene costituito un Comitato di indirizzo e monitoraggio – presente anche un rappresentante della Regione – con il compito di verificare lo stato d’attuazione della convenzione, vagliare l’attività di programmazione dei palinsesti ed esprimere valutazioni in merito ad eventuali modifiche. “Questo – ha commentato Zanin – deve però essere solo il primo passo verso obiettivi giustamente più ambiziosi quali il rafforzamento di un Comitato con maggiore presenza dei portatori di interesse e reale capacità decisionale, ma soprattutto l’insediamento di una redazione giornalistica e programmistica a Udine, quest’ultima finalizzata a realizzare localmente informazione e cultura di qualità a beneficio del territorio. A questo proposito – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale Fvg – dovranno essere operati investimenti strutturali al fine di assicurare una sede Rai adeguata a ruolo e necessità operative nel capoluogo friulano. Infine – ha evidenziato Zanin – dopo radio e tv sarà opportuno affrontare concretamente l’approccio a web e social media, frontiere ormai imprescindibili per garantire la diffusione dei valori pregnanti della nostra specialità”. 

“Guardiamo al futuro con ottimismo – ha quindi concluso Zanin, ricordando l’impegno a favore del friulano in Rai dei consiglieri regionali Massimo Moretuzzo e Mauro Capozzella – perché prendiamo atto della disponibilità messa in campo da tutte le parti coinvolte. L’Assemblea legislativa, al di là dell’Aula, avrà il compito di vigilare attraverso il Corecom sul rispetto della normativa che ispira la convenzione”. 

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