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Regione

Alpi Giulie riserva naturale Unesco

All’incrocio di tre zone biogeografiche e aree culturali, ricchissima biodiversità, tradizioni popolari, e percorsi di sviluppo sostenibile anche in logica transfrontaliera. Questi i punti di forza dell’area che ha ottenuto il riconoscimento dal Consiglio internazionale del programma Mab dell’Unesco.

Il Consiglio internazionale del Programma Mab (Man and Biosphere) dell’Unesco ha proclamato due nuovi siti italiani riserve mondiali Unesco: la riserva “Po Grande” fra Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, e le Alpi Giulie, in Friuli Venezia Giulia. Lo rende noto il Ministero dell’Ambiente con un comunicato.

 

Delle Alpi Giulie il comitato Unesco ha messo in luce le specificità: una collocazione territoriale all’incrocio di tre zone biogeografiche e aree culturali, che ha prodotto una ricchissima biodiversità, e il mantenimento di tradizioni popolari, su cui la riserva intende fondare i propri percorsi di sviluppo sostenibile, anche in una logica transfrontaliera con la confinante e omonima riserva slovena.

Per quanto riguarda l’area mediana del Po, è stata perimetrata grazie a un’alleanza tra 85 Comuni, 3 Regioni (Emilia Romagna, Lombardia e Veneto) e 8 Province (Lodi, Piacenza, Cremona, Parma, Reggio Emilia, Mantova, Rovigo e Pavia), che hanno condiviso gli obiettivi del programma Mab basati sulla conservazione, lo sviluppo sostenibile e l’educazione. L’Unesco ha riconosciuto il rilievo di questo nuovo progetto di gestione integrata dell’acqua che si connette ai due già esistenti: Delta del Po e Collina Po.

 

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