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Regione

Covid19, “Riapertura progressiva e graduale”

Riccardi: Riccardi e Bini: riapertura progressiva e graduale. La decisione dipenderà dal Governo nazionale. Attesa per sabato la pubblicazione del Dpcm

“E’ opportuno intraprendere un percorso di riapertura graduale delle attività produttive purché ci sia un calcolo del rischio e un’adeguata rete di protezione e di prevenzione sanitaria, altrimenti il pericolo è quello di disperdere tutto quello fatto con grandi sacrifici finora, fermo restando che la decisione dipenderà dal Governo nazionale e non dalla Regione”.  Lo ha detto il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi al tavolo con le categorie economiche dell’industria e dell’artigianato (Confindustria Fvg, Confapi Fvg,  Confartigianato Fvg, Ance Fvg), i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, e gli assessori regionali alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier e al Lavoro Alessia Rosolen.   

Durante l’incontro in videoconferenza è emerso in modo unanime l’esigenza di garantire nella cosiddetta “fase 2” la sicurezza pubblica e dei lavoratori nonoché la necessità di riaprire gradualmente nel rispetto di rigidi protocolli validati dal comitato medico scientifico.  

Riccardi, dopo aver sottolineato come il calo dei ricoveri e delle terapie intensive dimostri l’efficacia delle misure finora adottate dall’Amministrazione regionale, ha spiegato come l’attenzione adesso debba spostarsi sui servizi territoriali, sulla gestione degli isolamenti e sul saper coniugare le esigenze dell’economia a quelle della sicurezza sanitaria. Il vicegovernatore ha ribadito inoltre che la composizione industriale della regione comprende un significativo numero di piccole imprese (circa 90mila), le quali hanno, rispetto alle grandi aziende, minori disponibilità e capacità organizzative di adeguarsi a nuovi parametri di sicurezza. “Per governare le complessità della situazione – ha detto Riccardi – l’obiettivo sarà quello di misurare attentamente l’impatto della prima fase di riapertura sull’andamento dei contagi. A tal riguardo dobbiamo considerare il fatto che il rischio non inizia e non finisce sul posto di lavoro, ma riguarda l’intera mobilità della persona, che parte dalla propria abitazione e arriva fino all’azienda”. 

L’assessore Bini ha sottolineato come “la fase 2 andrà gestita con estrema attenzione, con un allentamento progressivo e graduale delle restrizioni messe in campo dal Governo nazionale e che comunque sarà decisa da quest’ultimo. Il rischio se ci muoviamo senza attenzione è di vanificare gli ottimi risultati ottenuti in termini di contenimento del contagio. Se il problema è quello di garantire la sicurezza all’interno delle fabbriche non dobbiamo dimenticarci della mobilità delle persone e degli asintomatici”.   

L’intervento di Rosolen ha richiamato l’attenzione sul lavoro della Regione con la comunità scientifica, gli atenei di Udine e Trieste e la Sissa per stendere un protocollo che ha come modello l’accordo del 14 marzo siglato fra organizzazioni sindacali e Governo. “Dobbiamo lavorare su un protocollo condiviso su base regionale – ha detto l’assessore – definendo le modalità per entrare di nuovo nel mondo del lavoro con una proposta che tuteli la salute con un’apertura progressiva, avvallata dalla comunità scientifica. Va comunque tenuto conto che i tempi saranno stabiliti, comunque, dal Governo centrale”. 

Sul comparto agricolo si è espresso l’assessore Zannier il quale ha rimarcato il fatto che il comparto abbia potuto mantenere l’attività vista l’indispensabilità dei beni prodotti a differenza di altri settori e di come sia necessario comunque adottare per tutti i medesimi standard di sicurezza. 

Dal canto loro le categorie hanno concordato sulla necessità di mantenere alta l’attenzione sulla mappatura del rischio di contagio, sugli asintomatici e sulla gestione controllata di tutti gli spostamenti. Ribadito anche dalle organizzazioni sindacali la necessità di una progettualità il più possibile sicura e condivisa per affrontare la riapertura.   Il tavolo verrà aggiornato la prossima settimana dopo l’uscita del Dpcm “che – ha informato Bini – pare prevista per sabato; se sarà così potremo valutare insieme le misure inserite e verificare quali proposte avanzare”.

La situazione di Paluzza

Riguardo alla casa di riposo di Paluzza, Riccardi ha informato che “per quel che riguarda il personale, essendo una di quelle che presenta le maggiori difficoltà”, il vicegovernatore ha spiegato che, per garantire le migliori condizioni di sicurezza, gli operatori della struttura al termine del turno di lavoro vengono ospitati in un albergo della zona “individuato grazie alla collaborazione del sindaco”.

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