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Regione

Fvg, boom del nocciolo

Impennata delle superfici coltivate. Ottimo andamento anche per il melo

“La situazione attuale delle colture in Fvg conferma il buon andamento del melo con oltre 1.200 ettari e registra il forte incremento della coltivazione del nocciolo, le cui superfici superano i 250 ettari, ripartiti tra le province di Udine e Pordenone”. Lo ha reso noto l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche e alla montagna, Stefano Zannier, sulla base delle rilevazioni su alcune colture effettuate dall’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (Ersa) per adempiere agli obblighi Istat attuate nel mese di giugno 2020.

Per la patata – riporta una nota della Regione – (126 ettari di superfice coltivata) si tratta della prima raccolta che coinvolge quelle varietà precoci (circa il 10% di quelle coltivate in regione) destinate alla vendita diretta, mentre il carciofo resta una coltura marginale (meno di un ettaro investito). Per quanto riguarda gli alberi da frutto, si nota la marginalità dell’incidenza del mandorlo (solo 5 ettari in regione) rispetto alle altre colture fruttifere. Per melo (oltre 1.200 ettari), pero e pesco le superfici investite risultano in linea con quelle degli altri anni (rispettivamente 122 e 109 ettari). Si registra un’impennata delle superfici destinate al nocciolo, che superano i 250 ettari.

La messa a dimora di nuovi alberi è iniziata circa due anni fa, per soddisfare la richiesta sempre maggiore di nocciole italiane. Nel 2019 il nocciolo però è risultato vulnerabile alla presenza della cimice asiatica. Anche nel pesco è stata segnalata la presenza di adulti di cimice asiatica, talvolta anche con danni ai frutti.

“La provincia di Udine – ha rilevato Zannier – rappresenta oltre il 60% della superficie agricola utilizzata, di conseguenza è facile immaginare che anche le colture esaminate siano concentrate in questa area: per la patata si arriva al 71% (segue Pordenone con 22%), per il melo 53% (segue Pordenone con il 45%), per il pero 78% (segue Gorizia col 20%), per il pesco 77% (segue Gorizia col 19%), per il pesco nettarina 71% (segue Gorizia col 25%), per il mandorlo l’80% (il rimanente 20% a Pordenone), per il nocciolo il 54% (segue Pordenone con il 45,9%). Trieste rappresenta meno dell’1% della superficie agricola utilizzata in Friuli Venezia Giulia e, per questo motivo, l’apporto alle colture esaminate è trascurabile (si parla di superfici totalmente assenti o di molto inferiori all’ettaro)”.

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