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Regione

Mille friulani da tutto il mondo a San Daniele

Sono oltre mille i friulani giunti a San Daniele per partecipare alla 13/a convention dei Friulani nel mondo

Sono oltre mille i friulani giunti a San Daniele per partecipare alla 13/a convention dei Friulani nel mondo, intitolata, nel 40° delle celebrazioni per il terremoto, “Quando la terra chiama:il Fril nol dismentee”. Provengono da 30 paesi. Domenica 31 il momento clou della festa, con l’apertura ufficiale, alle 10.30, sul monte di Ragogna e la S. Messa presieduta dall’Arcivescovo di Udine mons. Andrea Bruno Mazzocato.

Luci: Mondo ormai “strutturalmente globale”

A introdurre i saluti istituzionali, quello del sindaco di San Daniele Paolo Menis e del vicesindaco  di Ragogna, dove domani si svolgerà la seconda giornata dell’incontro annuale, Adriano Pidutti – è stato il discorso del  neopresidente dell’Ente, Adriano Luci, il quale ha ricordato che negli ultimi anni sono state una ventina le nuove costituzioni di Fogolars, a testimonianza della vitalità e della necessità di incontro e scambio diretto che i corregionali stanno dimostrando anche in un mondo ormai “strutturalmente globale”.    

Luci, dopo aver chiamato sul palco accanto alla presidente anche Mario Collavino, costruttore originario proprio di Muris di Ragogna a cui si deve la ricostruzione del grande grattacielo che ha visto la rinascita di Ground Zero a New York, ha dato avvio ufficiale alla tavola rotonda coordinata da Cristiano Degano con interventi, tra gli altri, di mons. Duilio Corgnali, coordinatore della Commissione diocesana per il 40° del terremoto, Roberto Dominici, già assessore alla ricostruzione e Fabio Di Bernardo, presidente dell’associazione dei Comuni terremotati. Si è svolto poi un confronto con i protagonisti dei Fogolars, che presentano un variegato panorama di sfumature: dagli storici e di lunga tradizione del Canada, dell’Argentina e, per restare in Italia, di Milano – che quest’anno a settembre a Udine presenterà le iniziative per il settantesimo di fondazione – fino a quelli di recente istituzione, guidati da trentenni, nelle grandi metropoli: Roberto Barazzutti, chef ventinovenne, guida, ad esempio, da due anni il Fogolr di Shangai, che dalla sua costituzione nel 2009 oggi conta 80 componenti.    

“Questa convention – ha dichiarato a margine – rappresenta per tutti noi una eccezionale occasione di confronto per sviluppare nuove idee e contatti, oltre che un’occasione per rinsaldare le nostre radici toccando con mano il territorio da cui abbiamo origine”.

Serracchiani: Siete le nostre antenne su territorio

“Siete le nostre antenne sul territorio, persone che per prime si attivano per noi se succede qualcosa di drammatico, come nel terremoto di 40 anni fa, e a questo contatto continuo teniamo ancora più oggi che affrontiamo le sfide della nuova emigrazione, per lo più nostri giovani che cercano di sviluppare le loro professioni all’estero e trovano spesso come primo contatto e aiuto i Fogolars anche in posti difficili”. Lo ha ribadito la presidente Friuli-V.G. Debora Serracchiani intervenendo alla 13a convention dei Friulani nel mondo. “Quando mi capita di viaggiare in Italia o nel mondo trovo

sempre un friulano che si avvicina a me e mi racconta dov’è il suo paese d’origine e di come si sente fortemente legato alla nostra regione: alla fine mi saluta sempre con un mandi, perché è la nostra lingua comune, ovunque andiamo e dovunque ci troviamo”, ha commentato Serracchiani.

La presidente ha ribadito che le linee di indirizzo che l’amministrazione regionale ha previsto per i corregionali vanno nella direzione del “rafforzamento dei rapporti con tutte le sei associazioni che rappresentano tutte persone originarie del Friuli-Venezia Giulia”, ma anche del legame diretto con le terze e quarte generazioni, “spesso giovani professionisti con cui siamo riusciti a creare legami e relazioni importanti”.

Serracchiani ha ricordato che la Regione ha sostenuto il programma “Origini” dalla prima edizione per favorire nuovi rapporti economici con discendenti degli emigranti, contribuendo allo sviluppo del corso – oggi Origini Italia – realizzato dalla MIB School of Management di Trieste, con l’ICE: l’anno scorso sono stati 21 i partecipanti, quasi tutti trentenni, arrivati da Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Messico, Paraguay, Sud Africa. Assistendo in una sala gremita di corregionali alla proiezione di “Quando la terra chiama” di Massimo Garlatti Costa, Serracchiani ha definito come profondamente commoventi le immagini e le testimonianze raccolte nel video che racconta il terremoto del ’76 con la voce dei friulani che lo vissero dalle loro terre di emigrazione con materiali e pellicole finora inedite tratte dagli archivi dell’Ente Friuli nel mondo.

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