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Regione

Safilo col fiato sospeso

Audizione in Consiglio regionale. L’assessore Bini: le strade percorribili sono ottenere la Cassa integrazione per 12 mesi e poi attivare la mobilità per 24 mesi, dunque avere 3 anni di copertura dell’80% dello stipendio.

Sul futuro dei 235 dipendenti della Safilo di Martignacco la Regione Friuli Venezia Giulia “ha cercato di proporre la soluzione dei contratti di solidarietà, ma non è risultata fattibile. Le strade percorribili sono ottenere la Cigs per 12 mesi e poi attivare la mobilità per 24 mesi, dunque avere 3 anni di copertura dell’80% dello stipendio. Nel frattempo, sembra siano arrivate proposte interessanti per la ricollocazione sia dello stabilimento sia del personale”.

Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Bini, nel corso di una audizione che si è tenuta oggi davanti alla II Commissione del Consiglio regionale alla presenza, fra gli altri, della collega di Giunta con delega al Lavoro, Alessia Rosolen, ai rappresentanti sindacali e datoriali, durante la quale sono state affrontate le diverse crisi aziendali che colpiscono il territorio regionale.     

“La Regione – ha aggiunto l’assessore – si è mossa per sondare gli interessi di altre possibili società e Confindustria Udine sta lavorando con Confindustria Belluno per la ricollocazione di alcuni lavoratori”.     

Il piano industriale della proprietà, ricorda una nota della Regione, prevede per Martignacco, la chiusura irrevocabile dello stabilimento e il licenziamento di tutti i dipendenti.

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