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Regione

Tagliamento, bocciata la mozione patrimonio Unesco

“Non fa accenno alla salvaguardia delle popolazioni rivierasche”

Bocciata la mozione “Il Tagliamento, re dei fiumi del Friuli Venezia Giulia, diventi patrimonio Unesco”. L’avevano presentata all’Aula i consiglieri regionali delle Opposizioni, riscontrando però da subito la contrarietà dei consiglieri di maggioranza, che hanno parlato di “strumentalizzazione in quanto non si fa alcun accenno alla salvaguardia delle popolazioni rivierasche e dei territori circostanti”, come affermato per prima dalla leghista Maddalena Spagnolo. Il documento alla fine è stato, perciò, respinto.

A presentare la mozione 184, ricorda una nota, era stato il primo firmatario, il capogruppo di Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, il quale insieme con il collega di partito Giampaolo Bidoli ha commentato: “La maggioranza in Consiglio regionale ha espresso chiaramente, con il suo voto in Aula, che il Tagliamento non ha la dignità per essere riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’Unesco”.

Dal canto suo il capogruppo della Lega, Mauro Bordin ha sottolineato: “Il Gruppo consiliare della Lega e l’intera maggioranza hanno cercato fino all’ultimo un’intesa con i presentatori della mozione perché, pur riconoscendo il valore naturalistico del fiume Tagliamento e la meritevolezza del suo inserimento nella lista del patrimonio Unesco, riconoscesse altresì il prioritario principio della salvaguardia della vita delle popolazioni rivierasche”, come previsto nel testo dell’emendamento presentato dalla maggioranza.

“Dispiace – conclude il capogruppo della Lega – che i presentatori della mozione non abbiano accolto la nostra disponibilità e abbiano ritenuto di far prevalere la contrapposizione in Aula ad un dialogo costruttivo”. In giornata, l’assessore alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, era intervenuto per rendere noti gli aggiornamenti degli interventi della Regione, improntati in particolare a un progetto più ampio.

“Da un anno – aveva spiegato Scoccimarro – stiamo lavorando al riconoscimento di patrimonio dell’Unesco del chiamiamolo universo Tagliamento, comprese le sorgenti del Piave che sono dall’altra parte del displuvio montano rispetto alle sorgenti del fiume e le opere derivatorie e di bonifica del Medio e Basso Friuli realizzate nel Medio Evo, nel 1800 e negli anni 1920-1940, che possiamo definire le cattedrali della bonifica”.

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