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Sport

Navarria, rinvio corretto ma un pò dispiace

La campionessa friulana, “Giochi erano una mia scommessa riuscita”. In questi giorni continua l’allenamento a Carlino e dà consigli sui social

“Penso sia stato corretto rinviare l’Olimpiade. Il mio pensiero è andato subito alla salute delle persone, ma non nascondo un po’ di dispiacere”. La spadista friulana Mara Navarria, atleta azzurra del Centro sportivo dell’Esercito, aveva già staccato il pass per Tokyo 2020. “Sinceramente – ammette la campionessa del mondo di spada 2018- me l’aspettavo. La situazione è in continua evoluzione e non è pensabile che si risolva in tempi brevi”. Del resto, aggiunge, “anche preparare un’Olimpiade in poco tempo non sarebbe stata la cosa migliore per noi atleti. E’ un sogno. Non poter preparare al meglio una gara così importante sarebbe stato quasi peggio”.

Per l’atleta di Carlino Tokyo non sarebbe stata la prima Olimpiade. “Ho ben presente cosa significa sfilare davanti alla torcia Olimpica, far parte della Nazionale italiana, essere tra i pochi che possono scendere in pedana”. Ma se l’era prefigurata “un po’ come la chiusura della carriera, un punto di arrivo, una scommessa riuscita”. “Quattro anni fa, dopo aver perso il mio tecnico durante la qualificazione per Rio, mi sono trasferita con mio marito e mio figlio a Rapallo dove ho pensato di inseguire di nuovo il sogno olimpico”, racconta. Nel frattempo sono arrivate la vittoria di un Mondiale e di alcune gare di Coppa del Mondo. “Questa scommessa, come famiglia, l’abbiamo vinta – prosegue -. Ora non so bene come aspettarmi l’Olimpiade perché quello che sta succedendo in tutto il mondo è veramente grave”. Un ringraziamento va all’Esercito “che ci sostiene come atleti, ma che in questo momento sta fornendo un enorme contributo in termini di uomini, mezzi, capacità a tutta Italia”.

La preparazione non si ferma. Navarria continua ad allenarsi in Friuli, dove è rientrata nelle scorse settimane intuendo l’aggravarsi dell’emergenza. “Sono venuta a Carlino, a casa dei miei genitori. E’ una casa grande, con giardino quindi ho più possibilità di allenarmi”, racconta la spadista che scende in pedana portando sulla gorgiera il simbolo del Friuli Venezia Giulia. “Ne sono orgogliosa”, chiarisce rivolgendo un pensiero in questo momento difficile anche alla Regione e a PromoTurismoFvg. “Intanto mi trovo qui, il dopo è difficile da programmare, bisogna vedere che questa crisi sanitaria diminuisca”. A seguirla nella preparazione è il marito Andrea Lo Coco, preparatore fisico. “La preparazione è quotidiana; continuo a fare match analysis con il mio maestro Roberto Cirillo che non nascondo mi manca. E continuo, a distanza, il lavoro mentale”. “In questa vita lenta, del #iorestoacasa”, Navarria oltre agli allenamenti e alla famiglia, al figlio Samuele, dedica il suo tempo “agli affetti, agli amici lontani” e, sui social, ai giovani atleti. “Sono disponibile a rispondere ai ragazzi se ci sono dubbi sugli esercizi, in questo momento in cui la pedana fa sentire la sua mancanza, non solo a noi atleti professionisti, ma a chiunque faccia scherma”.

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