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Udine e dintorni

A scuola anche in ospedale. E con gli atleti olimpici

I bambini e ragazzi ospedalizzati nel reparto di Pediatria dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, compatibilmente con le cure cui sono sottoposti, hanno la possibilità di seguir lezioni scolastiche a loro dedicate. A offrirle è l’Istituto Compensivo 6 di Udine che invia nel nosocomio friulano i propri docenti. Le lezioni vengono alternate alle terapie. Si tratta di un servizio importante per i ragazzi, ma in un contesto così delicato seguire la giornata di studio e cura non è facile, con un tempo che sembra dilatarsi tra un controllo e l’altro, mentre fuori la vita di tutti continua a un ritmo diverso. Ecco allora che l’arrivo di un atleta olimpico tra i ragazzi in ospedale può diventare un evento capace di accendere un entusiasmo inatteso: un volto nuovo, una storia straordinaria, qualcuno che entra in reparto non per misurare febbri o parametri, ma per portare parole, ascolto, energia.

Nasce da questa intuizione “Campioni di Vita”, il progetto che ha preso il via, martedì 9 dicembre, all’Ospedale di Udine e grazie al quale i ragazzi potranno incontrare alcuni tra gli atleti più rappresentativi del Friuli-V.G.. L’iniziativa è stata fortemente voluta dall’Istituto Comprensivo 6 assieme al Coni Fvg, resa possibile dalla disponibilità di Paola Cogo, direttrice della Clinica Pediatrica Ausfc di Udine, della caposala Tamara Fonseca e di tutto il personale del reparto, e con la collaborazione di Asu Udine 1875. Il progetto desidera offrire ai giovani pazienti occasioni di normalità e motivazione proprio dove la quotidianità è più fragile.

«All’Istituto Comprensivo 6 di Udine, a cui è affidata la gestione della Scuola in Ospedale, sentiamo con forza la responsabilità di accompagnare i nostri studenti anche nei momenti più complessi della loro vita – afferma il dirigente scolastico Leonardo Primus. – La scuola non è solo trasmissione di contenuti, ma presenza educativa continua, capace di costruire relazioni, sostenere, motivare. Progetti come “Campioni di Vita” nascono proprio da questa visione ampia dell’educazione, che mette al centro la persona prima ancora del programma».

Anche il mondo sportivo ha scelto di essere parte attiva di questo percorso. Per il Coni Fvg, portare gli atleti in corsia significa mettere a disposizione dei ragazzi non solo medaglie e risultati, ma storie vere, fatte di sacrifici, cadute, ripartenze. «L’atleta olimpico racchiude in sé l’espressione di valori che vanno oltre la semplice vittoria o sconfitta – sottolinea il presidente regionale Andrea Marcon –. Ogni atleta olimpico è esempio e portavoce del messaggio educativo che i cinque cerchi rappresentano: rispetto, inclusione, fratellanza. Tanti sacrifici, ma anche la passione e la determinazione che spingono a raggiungere un obiettivo. Per chi tutti i giorni combatte e trova il coraggio di affrontare situazioni molto più complesse di una gara sportiva ci auguriamo di portare, attraverso i nostri atleti, un esempio che aiuti a non mollare e a credere ancora nei sogni e nel futuro».

A inaugurare il progetto è stata la canottiera Stefania Buttignon, medaglia europea e partecipante alle Olimpiadi di Parigi.

Gli incontri, brevi ma intensi, avranno cadenza mensile e coinvolgeranno nel corso dell’anno scolastico diversi campioni della regione. L’obiettivo è dare continuità all’iniziativa, nella convinzione che il benessere degli studenti ospedalizzati passi anche attraverso gesti semplici: una storia condivisa, una domanda fatta con curiosità, un sorriso che rompe la monotonia della giornata.

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