Un disturbo del linguaggio che comporta la totale o parziale perdita della capacità di comunicare. In Italia si stima che circa 200.000-213.000 persone soffrano di afasia (i dati, gli ultimi a disposizione, sono riferiti al 2020), con circa 20 mila nuovi casi all’anno, spesso causati da ictus, traumi cranici, tumori o altre patologie cerebrovascolari. Ma non solo. Ci sono anche cause sconosciute che portano il soggetto colpito a perdere progressivamente la capacità di parlare (afasia primaria). E negli ultimi anni si è registrata un’inversione di tendenza della patologia che non colpisce esclusivamente persone anziane.
In occasione della “Giornata nazionale dell’afasia” – che in tutto il Paese si celebra il 19 ottobre – l’associazione Aita-Fvg (riunisce gli afasici in regione) organizza a Udine un convegno internazionale dal titolo “Solitudine, silenzio e voce”. L’obiettivo, fanno sapere i promotori, è porre l’accento sui disagi e la solitudine degli afasici, mettendo in evidenza le iniziative che vedono in campo Aita Fvg (per esempio prendendo parte al progetto “No alla solit’Udine del Comune di Udine), oltre a puntare l’attenzione sul tema dell’afasia primaria e delle terapie in fase riabilitativa che possono portare margini di miglioramento.
L’appuntamento è in programma sabato 18 ottobre nella sede della Comunità Piergiorgio (via Derna 17), a partire dalle 9.15 e fino alle 12.40 (a seguire, ci sarà un momento conviviale).
Tra i relatori, è attesissimo l’intervento di Jean Marie Annoni, docente di Neurologia all’Università di Friburgo in Svizzera e vice presidente di “Aphasie Internazional” (raggruppa tutte le organizzazioni di Afasia del mondo) che sarà a Udine assieme ad Hanka Mayhew, afasica in rappresentanza di Say Aphasia del Regno Unito.