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A Zuglio il Giubileo dei Creativi, una giornata di preghiera e riflessione aperta a tutti

«Siamo tutti “creativi”, ognuno a proprio modo, perché la Bellezza che abita in noi è l’espressione del bene che ci è stato innestato da Dio Padre. Ma come recepire il bisogno di Oltre, presente in ciascuno? Come entrare in dialogo con esso?» Il pittore Claudio Mario Feruglio spiega che è dal desiderio di confrontarsi e di riflettere su questi interrogativi che è nata l’idea di un appuntamento giubilare dedicato agli artisti. Il Giubileo dei Creativi si terrà domenica 21 settembre negli spazi del centro ecumenico La Polse di Côugnes, nei pressi della Pieve di Zuglio. «Collaboro da tantissimi anni con la Polse e con l’amico don Giordano Cracina, il quale ha subito accolto con favore questa mia idea, nata anche dal desiderio di coinvolgere il mondo degli artisti che è un po’ troppo isolato», ha ricordato in un’intervista per la Vita Cattolica e Radio Spazio.

Non è necessario essere pittori, scultori, poeti, letterati, per partecipare al Giubileo dei Creativi. «A questo appuntamento sono invitati tutti, perché tutti siamo creativi», ribadisce Feruglio.

Il programma

La giornata si aprirà alle 9.30 con il saluto di benvenuto del prevosto mons. Giordano Cracina; seguirà un incontro di preghiera nella cappella ecumenica e, alle 10.30, l’intervento di don Federico Grosso, direttore dell’Istituto di Scienze religiose di Udine “Pellegrini di speranza oggi”. Alle 11 proiezione di un docu-video e interventi vari. Per chi lo desidera alle 13 ci sarà la possibilità del pranzo comunitario nel ristorante La Polse (per prenotare, tel. 043392296). Alle 15, “Parole e musica per un domani. L’uomo e l’ambiente”, spettacolo con la regia di Giuliano Bonanni e direzione artistica di Giuseppe Tirelli sulle poesie di Pierluigi Cappello, padre David Maria Turoldo e Pier Paolo Pasolini. Alle 17 S. Messa animata dal coro Le Colone diretto dal m° Tirelli.

L’artista e il bisogno di relazione con l’Oltre

Claudio Mario Feruglio

«Io credo che l’artista, che si dica credente o meno, quando lavora nello studio compie una genesi con il Padre, e anche se non lo sa vive in compagnia di Lui perché la creatività è una cosa che gli è stata innestata – afferma ancora Feruglio nell’intervista –. Purtroppo, oggi l’artista è molto preso da tante cose che lo deviano da questo grande bisogno di relazione con un Oltre. Per questo sarebbe importante avere la possibilità di formarsi a una scuola, non d’arte o di tecnica, ma una scuola per implementare la propria linea interiore, perché è proprio lì che nasce la bellezza, la profondità: da quel bisogno che abbiamo tutti di guardare l’orizzonte, oltre i nostri confini. Credo che l’artista di oggi, se non vuole smarrirsi, debba ritrovarsi alla scuola della Parola rivelata».

L’intervista completa, a cura di Valentina Zanella, si può leggere sulla Vita Cattolica del 17 settembre 2025

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