Ritornano all’Istituto Bearzi di Udine “Rescue Camp” e “Rescue Day”, tre giornate intensive dedicate alla scoperta delle Squadre di Emergenza e del pronto intervento. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Protezione Civile di Udine, si terrà da lunedì 30 giugno a mercoledì 2 luglio 2025, coinvolgendo attivamente ragazze e ragazzi dell’Istituto Bearzi e delle scuole di Udine.
L’obiettivo primario di questa iniziativa, sempre più cruciale nel contesto attuale, è sensibilizzare le giovani generazioni sui temi della sicurezza e della prevenzione dei rischi legati alle calamità naturali. Attraverso un’esperienza immersiva e pratica, gli studenti avranno l’opportunità di incontrare da vicino i professionisti che quotidianamente operano per la gestione dell’emergenza e la sicurezza del territorio.
Nel corso delle tre giornate, i partecipanti interagiranno con una vasta gamma di gruppi e forze operative, tra cui: la squadra tecnico-logistica della Protezione Civile di Udine, la squadra AIB (Antincendi Boschivi), la squadra droni, l’Associazione Radioamatori Italiana, la Croce Rossa, i Vigili del Fuoco, la FESN (Rete Sismica), l’OGS (Oceanografia e Geofisica Sperimentale), ARPA-OSMER, le squadre cinofile per il soccorso (anche in caso di valanga), il Corpo Forestale Regionale, l’ANA Udine, il 3° Reggimento Artiglieria Terrestre, il Genio Guastatore, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera.
I cortili del centro salesiano del Bearzi si trasformeranno in un vero e proprio “campo base”, animato da mezzi, attrezzature ed equipaggiamenti delle varie squadre. I veri protagonisti saranno però i ragazzi e gli operatori, con dimostrazioni pratiche che includeranno le spettacolari unità cinofile di ricerca, pronte a mostrare le loro abilità in superficie e in scenari di valanga.
“Partecipare a questo progetto”, ha sottolineato il direttore dell’Istituto Bearzi, don Enrico Gaetan, presentando l’iniziativa, “significa promuovere la cultura del territorio e della prevenzione, stimolare i ragazzi a vivere in modo consapevole il loro ambiente, per conoscerlo, custodirlo e amministrarlo. È un’esperienza significativa di cittadinanza attiva.”