Abbonati subito per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie
Economia

Artigiani, allarme manodopera. Imprese costrette a rifiutare commesse

Il 77% degli elettricisti di cui avrebbero bisogno le imprese è introvabile. Il Bearzi: “Noi pronti a fare la nostra parte”

Non c’è tregua all’affanno vissuto dell’edilizia che continua a patire la mancanza di manodopera. «Registriamo una gravissima carenza di personale in tutti i settori delle costruzioni», denuncia Lucio Copetti, Capo categoria Impianti elettrici di Confartigianato-Imprese Udine. La desertificazione delle professionalità legate alla filiera dell’edilizia l’imprenditore gemonese la vive del resto in casa propria dove – parola sua – ci si trova in difficoltà a far fronte alle richieste anche in considerazione dei tempi stretti dettati dalle esigenze dei clienti. «Il lavoro c’è – conferma -, ma la maggior parte delle imprese artigiane non è in condizione di farsene carico proprio perché carente di personale. Siamo al paradosso». Una situazione che i dati Excelsior Unioncamere fotografano con esattezza. Nel 2022 in Fvg le entrate di elettricisti programmate dalle imprese era pari a 1.530 di cui il 76%, vale a dire quasi 8 su 10, di difficile reperimento. Le cause? Mancanza di candidati (52,8%), preparazione inadeguata (40,5%), altri motivi (6,7%). Stessa situazione sul fronte dei termoidraulici: 960 le entrate programmate nel 2022, di cui il 77% di difficile reperimento, in questo caso addirittura all’85% per mancanza di candidati.

«Sono anni – continua Copetti – che osservando il costante calo demografico vaticiniamo questa situazione. Oggi purtroppo ci siamo. Il malato è conclamato ed è chiaro che le misure a sostegno della natalità, pur necessarie e improrogabili, nell’immediatezza non potranno risolvere il nostro problema». «Ci vuole una misura choc – dichiara ancora il dirigente di Confartigianato-Imprese Udine -, che dispieghi effetti immediati. Ci vuole un patto vero tra imprese, famiglie e scuola. Un patto in cui le imprese devono continuare nell’azione di sensibilizzazione riguardo ciò di cui hanno bisogno, anche raccontando i lati positivi del lavorare in un’impresa artigiana. Ma un patto in cui un ruolo da protagonista devono averlo anche le famiglie: è da lì che deve nascere una nuova consapevolezza del fatto che avere un mestiere in mano può essere gratificante, una buona prospettiva per i ragazzi e un’assicurazione per il futuro delle nostre società perché diciamocelo con chiarezza: tempo qualche anno e non ci sarà più nessuno in grado di riparare il tubo in casa o la rete elettrica. Noi, come imprese e come associazione, ci siamo».

E c’è la scuola. In particolare quella che si occupa di formazione professionale come il Civiform di Cividale e il Bearzi di Udine e che all’appello di Confartigianato ha già risposto in concreto, con i corsi di formazione professionale, che ogni anno sfornano un centinaio di ragazzi qualificati. «Ogni giorno riceviamo 5, 6 richieste dalle aziende», fa sapere Armano Giulio, direttore del centro di formazione professionale del Bearzi, tanto a dire quanta sia la fame di professionalità che c’è oggi nel settore. «Per rispondere alle esigenze delle aziende, molte delle quali associate a Confartigianato, e in particolare a quelle del settore elettrico che sono tra le più in difficoltà – continua Armano – il Bearzi mette a disposizione due profili professionali, quello dell’operatore in ambito civile e quello di operatore dell’automazione industriale. Percorso per arrivare alla qualifica dura 3 anni, con uno in più si arriva al diploma professionale». Lo sbocco è praticamente garantito, considerato che – fa sapere ancora Armano – al Bearzi abbiamo segnalazioni per 160 posizioni aperte «che non riusciamo a coprire con i nostri ex allievi». «Per chi volesse intraprendere questa strada – conclude il docente – ricordo che ci sono ancora alcuni posti a disposizione per chi volesse cambiare gli studi in corso o per chi fosse in procinto di decidere a quale scuole iscriversi dopo la secondaria di secondo grado».

Articoli correlati

Confindustria Udine compie 80 anni

Confindustria Udine festeggia gli 80 anni dalla rinascita dell’Associazione degli Industriali della Provincia di Udine, avvenuta il 7 giugno 1945 con la sottoscrizione dell’atto costitutivo, segno concreto della volontà degli…