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Case Ater del futuro: recupero dell’esistente, non più nuovi edifici

È stato dedicato al  Concorso di Progettazione  nazionale promosso dall’Ater di Udine con focus sul recupero tipologico di un edificio residenziale il convegno svoltosi oggi  nell’auditorium dell’Istituto Salesiano Bearzi,  a Udine. Al centro dell’incontro si è svolto  un ampio dibattito tra esperti e addetti ai lavori sul tema del RI.U.SO (Rigenerazione Urbana Sostenibile), un percorso per la rigenerazione del patrimonio immobiliare dell’edilizia residenziale pubblica capace di tenere insieme le molteplici necessità del vivere odierno e di dare risposte adeguate anche al bisogno di protezione sociale. L’evento è stato  organizzato dall’Ater Udine in collaborazione con l’Ance – Associazione Nazionale Costruttori Edili di Udine e l’OAPPC  Udine, l’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori della provincia di Udine. Presenti tre classi  dell’istituto Malignani di Udine.

“L’Ater Udine –  ha spiegato  il presidente dell’azienda territoriale di edilizia residenziale,  dottor  Giorgio Michelutti –  promuove un concorso di progettazione volto alla ricerca di una nuova tipologia edilizia di riferimento per i prossimi interventi di rinnovo sostanziale del proprio patrimonio immobiliare. La progettazione dell’edificio tipo, che sostituirà radicalmente le preesistenze, si pone l’obiettivo di migliorare l’efficacia architettonica per alleviare la percezione di fragilità delle persone”.

A seguire, i saluti  istituzionali. Presente per il Comune di Udine l’assessore alla Pianificazione ingegner Andrea Zini. “Casa è sinonimo di vita familiare e sociale – ha detto – e dunque questo è un tema centrale nelle nostre politiche abitative come amministrazione comunale, ma è essenziale tener conto di una evoluzione in atto. Oggi,  Ater  risponde a diverse esigenze in costante trasformazione per motivi demografici, economici e sociali, e quindi servono strumenti nuovi. Bisogna recuperare l’esistente più che espandere il patrimonio dell’edilizia residenziale – ha aggiunto – e occorre pianificare questi interventi dentro un tessuto urbano articolato e complesso”.

Il primo  intervento è stato  quello dell’assessore regionale del Fvg a Infrastrutture e Territorio, ingegnere Cristina Amirante, sul tema “Politiche del territorio: interventi a favore della rigenerazione del patrimonio immobiliare dell’edilizia residenziale pubblica”. “Il  termine rigenerazione – ha evidenziato l’esponente della Giunta regionale – non trova un riferimento normativo esatto e su questo la Regione sta lavorando, attraverso un  percorso condiviso e non calato dall’alto. E intanto bisogna agire per  favorire la rigenerazione urbana, proprio come è stato fatto anche con questo concorso. Rigenerare  – ha  proseguito Amirante – non è solo riqualificare e ristrutturare, ma è anche cambiare  i connotati di una zona della città, innescando nuovi e complessi processi di cambiamento guidati dal concetto di mixité, ossia un insieme di funzioni che consentano di attuare in una stessa area urbana interventi trasversali e inclusivi dal punto di vista sociale e culturale. La Regione  favorisce  e sostiene  – ha concluso Amirante – interventi di rigenerazione urbana complessa, nei quali Ater possa svolgere il suo  ruolo. A fronte del calo demografico e dell’aumento della domanda di alloggi sociali, stiamo lavorando insieme per garantire una risposta efficace alla  nostra popolazione”.

A seguire, la presentazione di un video promozionale e l’illustrazione del concorso dell’ingegnere  Lorenzo Puzzi, direttore di Ater Udine, e un intervento del presidente dell’Ordine degli Architetti di Udine,  architetto Paolo Bon. Le relazioni si sono concluse  con la Lectio Magistralis dell’architetta Lorenza Baroncelli, direttore del Dipartimento di  Architettura e Design contemporaneo del  MAXXI di Roma, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, sul tema “Oggi l’architetto deve essere un sarto”.

”La rigenerazione urbana oggi  è una necessità non solo di mera  ristrutturazione – ha precisato intervenendo in video conferenza –, ma comporta processi ben più complessi. Uno degli obiettivi più importanti, mettendo mano alla rigenerazione  oggi è il  non  rincorrere modelli perfetti di città, ma dare, invece, alle città una buona flessibilità perché possa affrontare le emergenze che   non  sempre riusciamo a  prevedere.  E la flessibilità è  anche riuscire ad attivare processi complessi. Rigenerare – ha concluso – significa anche ricominciare a progettare la bellezza, perché poterne godere è un diritto di tutti”.

A seguire la cerimonia delle premiazioni del Concorso, a cura del Consiglio di Amministrazione di Ater Udine.

Il progetto vincitore si è classificato  al primo posto tra i 16 progetti presentati, dei quali 7 individuali e 9 di gruppo, 5 provenienti dal Friuli Venezia Giulia (4 da Udine, 1 da Trieste), 1 da Malta, 1 dal Belgio e 9 da altre regioni d’Italia. A valutarli è stata una giuria presieduta da Lorenzo Puzzi, direttore dell’Ater Udine e Pordenone, Angela Martina, presidente dell’Ance di Udine, Roberto Montagner, professionista dipendente dell’ Ater Pordenone, Paolo Bon, presidente dell’Ordine degli architetti di Udine, e Lucio Govetto, rappresentante dell’Ordine degli ingegneri di Udine.

Sul podio  l’architetta Arianna Bàzzaro di Tavagnacco –  Udine, seguita al secondo e terzo posto  rispettivamente dallo Studio Architetto Giorgio Macola di  Venezia  e da MI10 Studio Srl di Milano. I lavori si sono chiusi con  l’intervento  conclusivo della vincitrice del concorso architetta Arianna Bazzaro, intervenuta in video conferenza da Londra.

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