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Pedemontana

Cassacco. A nuovo le vetrate della cripta

Sono tornate al loro antico splendore otto delle dodici vetrate policrome della cripta della Santissima Trinità, nella chiesa parrocchiale di Cassacco. Realizzate a Innsbruk nel XIX secolo, le tavole – raffiguranti gli apostoli – sono state infatti restaurate da Roberto Milan e il suo staff. «Si è trattato – fanno sapere dalla Parrocchia di San Giovanni Battista – di un restauro sapiente e rispettoso. Si è innanzitutto provveduto a un’ampia documentazione fotografica di tutto l’intervento. Si è proceduto poi allo smontaggio completo dei manufatti, alla rimozione delle vetrate dai telai meccanici e alla pulizia approfondita di ogni elemento in vetro. I telai sono dunque stati rifatti, con nuovi materiali trattati. C’è stata la ripiombatura cui è seguito il rimontaggio delle vetrate. Il merito di questo importante intervento è in primo luogo del nostro parroco, don Giovanni Straulino, e dell’intero Consiglio parrocchiale per gli affari economici. Oltre alle vetrate, sono stati restaurati anche due inginocchiatoi, ora riportati nella chiesa di Montegnacco. A rendere possibile tutto ciò è stato il sostegno della Fondazione Friuli e di Prima Cassa Credito Cooperativo di Tricesimo».

La mostra fotografica
In concomitanza con l’inaugurazione del restauro, venerdì 22 agosto, si è tenuto anche il taglio del nastro della mostra fotografica collettiva «Catturare l’attimo», allestita proprio nella cripta e frutto del percorso formativo e creativo avviato nel 2024 con il corso di Street Photography tenuto da Adriano Locci, docente iscritto alla Fiaf, la Federazione italiana associazioni fotografiche, e alla Tau Visual. Il corso ha coinvolto 13 partecipanti, accomunati dalla passione per la fotografia e dal desiderio di esplorare il linguaggio visivo della vita quotidiana.
Ogni partecipante ha selezionato tre scatti che oggi trovano spazio in questa esposizione. Le immagini raccontano frammenti di vita, sguardi fugaci, gesti quotidiani: l’essenza dell’attimo catturata con sensibilità e autenticità.

Tra spiritualità, arte e memoria
«La Cripta della S.S. Trinità non è solo uno spazio sacro che accoglie i momenti religiosi più intimi della comunità – sottolinea Andrea Biban, collaboratore della parrocchia e promotore di numerose iniziative culturali –. È anche un luogo che, grazie alla lungimiranza del parroco don Angelo Noacco, che la completò nel 1892, continua a custodire e intrecciare arte e memoria. Ogni evento che qui prende vita è un tributo alla visione di chi ha saputo costruire un ponte tra il sacro e il creativo, tra il passato e il presente. In questo spazio, la bellezza diventa preghiera e la memoria si fa luce».

Anna Piuzzi

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