È una malattia subdola, dai sintomi sfumati e per questo ancora poco diagnosticata, eppure in aumento. Si stima che il 60% delle persone affette da celiachia non sappia di esserlo. A riferirlo, intervistata da Valentina Pagani su Radio Spazio, è Josefina Panos, dirigente medico della struttura complessa di gastroenterologia all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, diretta dalla dottoressa Debora Berretti.
«Dagli ultimi studi risulta che ogni anno siano diagnosticati circa 500 nuovi casi di celiachia – spiega Panos –. La prevalenza della malattia in Friuli-Venezia Giulia è pressoché la stessa che nel resto d’Italia: i casi individuati corrispondono allo 0,39% della popolazione, dato che si avvicina molto a quello globale in tutta Italia (0,41%)».
Una diagnosi di celiachia «è più facile in un bambino rispetto a un adulto – continua la dottoressa –, perché nei bambini da 6 mesi a 3 anni si va subito a ricercare la celiachia quando i sintomi sono distensione addominale, perdita di peso o non aumento di peso, eccessiva irritabilità, scarso accrescimento ponderostaturale, diarrea cronica… Nei bambini più grandi e negli adulti si manifestano anche altri sintomi come gonfiore, stipsi alternata a diarrea, dolore, nausea, perdita di peso non intenzionale… E ai sintomi gastrointestinali se ne aggiungono di altri extra-intestinali come l’anemia sideropenica (da carenza da ferro, ndr) resistente alla terapia marziale col ferro. La celiachia determina anche un malassorbimento della vitamina D che può causare osteopenia (riduzione della densità minerale ossea, ndr) o osteoporosi precoce, ma osserviamo anche manifestazioni di dermatite erpetiforme e anche casi di infertilità o di aborti ricorrenti».
Per il momento, spiega ancora Panos, la dieta priva di glutine è l’unica soluzione per la cura della malattia. «Ci sono però tante sperimentazioni che sono promettenti sebbene ancora incerte. Ci vorranno ulteriori dati di sicurezza e di efficacia per verificare ad esempio se si potrà arrivare ad un vaccino».
L’intervista completa alla dott.ssa Panos si può leggere sulla Vita Cattolica del 12 novembre 2025













