Sono i patroni dell’Arcidiocesi di Udine, della città udinese e della Regione Friuli-Venezia Giulia, oltre a “guardare dall’alto” anche le Arcidiocesi di Gorizia e Lubiana e innumerevoli paesi e città tra Friuli, Veneto, Carinzia, Slovenia, persino Croazia. E si celebrano il 12 luglio.
Ma chi erano Ermacora e Fortunato?
La loro vicenda si immerge nella storia dell’antica Aquileia romana: secondo il Catalogo episcopale aquileiese, Ermacora e Fortunato furono, nel terzo secolo d.C., il primo Vescovo di Aquileia e il suo diacono. La “passio” dei due martiri, in cui la storia si mescola alla tradizione, ne colloca la vicenda al tempo dell’imperatore Nerone. Si racconta che l’apostolo Pietro, mentre si trovava a Roma, incaricò il discepolo ed evangelista Marco di diffondere la buona novella nella città di Aquileia. Dopo aver svolto la sua missione per alcuni anni, convertendo numerosi aquileiesi e formando la prima comunità cristiana del luogo, Marco desiderò far ritorno a Roma per rivedere Pietro. Egli condusse con sé Ermacora, uomo scelto dalla comunità per le sue provate virtù di fede, affinché fosse consacrato vescovo da Pietro in persona.

Rientrato ad Aquileia, Ermacora svolse un’intensissima attività pastorale, poi coadiuvato dal diacono Fortunato. Sempre più impaurito dalle minacce dei suoi sacerdoti, il preside aquileiese Sebasto decise di arrestare Ermacora, prima di farlo decapitare insieme a Fortunato; la condanna fu eseguita di nascosto, in carcere e di notte, per timore di tumulti. I loro corpi furono raccolti da tre fedeli aquileiesi, Ponziano, Gregorio e Alessandria, e sepolti nel recinto funerario di quest’ultima, in un cimitero non lontano dalle mura della città.