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Bassa Friulana

Corgnolo, giovani e “veterani” uniscono le forze e rinasce il grande presepe

I ragazzi si sono messi a disposizione per i lavori di fatica, i meno giovani hanno offerto esperienza ed insegnamenti, le donne l’impegno nella cura dei dettagli. È grazie a un vero lavoro di squadra che, dopo due anni di stop, potrà finalmente rivivere l’affascinante presepe di Corgnolo di Porpetto, suggestiva natività a grandezza naturale che con le sue splendide ambientazioni per decenni ha attirato migliaia di visitatori nel piccolo borgo della Bassa friulana, anche da fuori regione.

Inaugurazione e benedizione sabato 21 dicembre

L’inaugurazione ufficiale e benedizione, promossa da Pro loco e Parrocchia insieme, è fissata per sabato 21 dicembre, dopo la S. Messa delle ore 18. Il presepe sarà poi visitabile fino all’11 gennaio, ogni giorno dalle ore 9 alle 20.


«In paese i giovani sono sempre di meno e per mancanza di forze negli anni scorsi non siamo riusciti a realizzare il nostro bel presepe, ma la tradizione rischiava di perdersi e questo dispiaceva a tutti – racconta Doriano Di Monte (per tutti “Moreno”), presidente onorario della locale Pro loco –. Così, in ottobre abbiamo fatto una riunione e ci siamo interrogati sul da farsi: grazie ad un gruppo di giovani che si è offerto di dare una mano, il grande presepe ha potuto riprendere vita».

Una ventina in tutto le persone impegnate nell’opera. Ai corgnolesi hanno dato man forte alcuni amici di San Giorgio di Nogaro. Dopo il lungo lavoro di sfalcio e pulizia dell’area nei pressi della chiesa che accoglie la rappresentazione della Natività, sono state posizionate strutture e impianto elettrico e ora si stanno collocando i figuranti: ben 150, e di ciascuno va curata l’animazione; per ultimi arriveranno gli animali. «È un bellissimo presepe, anche per la splendida ambientazione: si cammina all’interno di un boschetto, accanto ai canali, in un’atmosfera suggestiva, invito tutti a venire a visitarlo», sottolinea accogliente Doriano.

È entusiasta anche Enrico Mongera, coordinatore del gruppo di giovani che si è impegnato nell’opera. Enrico è originario di San Giorgio di Nogaro, ma da sei anni vive a Corgnolo con la moglie e le due figliolette. «Lavorare a questo progetto insieme ai “veterani” del paese è stato molto bello – confida –. Non immaginavamo che dietro ad un presepe ci fosse tanto lavoro, ma lo abbiamo fatto in un bellissimo clima, di serenità e comunione, riscoprendo il gusto di mettere a disposizione il nostro tempo gratuitamente per realizzare qualcosa di bello per tutti». Enrico sottolinea anche il «piacere di imparare dai “vecchi”, di ascoltare i loro aneddoti. In fondo – conclude – abbiamo fatto poco, per ricevere indietro tanto!». Parole che rassicurano, le sue: la tradizione del grande presepe di Corgnolo non sono si rinnova quest’anno, ma certamente non andrà perduta.
Valentina Zanella

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