L’assessore Riccardi: a fronte dell’aumento di casi Covid, evitare di compromettere l’attività chirurgica
A fronte dell’aumento dei casi di Covid in regione, “stiamo valutando se l’organizzazione ospedaliera può essere modificata per rendere più propria l’attività rivolta alle persone che vengono ricoverate solo per Covid o per altri motivi, poi si scopre che hanno il Covid, ma sono asintomatiche”. Lo ha detto il vicepresidente del Friuli-Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, oggi a Udine, a margine della presentazione di alcuni progetti di telemedicina dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale.
“Chiaro che dobbiamo prendere in considerazione questa possibilità” di riorganizzazione, “auspicata dai professionisti della sanità – ha precisato Riccardi – altrimenti continueremmo ad alimentare le liste d’attesa, in particolare nell’attività chirurgica. Dunque bisogna riuscire a fare delle manovre che stiamo studiando e che vogliamo condividere con il Ministero della Salute insieme alle altre Regioni”.
“Con il Ministero stiamo dialogando – ha aggiunto – contiamo di avere delle risposte a giorni”. Riccardi ha infine respinto al mittente le osservazioni sull’obsolescenza tecnica di certe strutture della sanità regionale formulate nei giorni scorsi da uno studio della Scuola Sant’Anna di Pisa. “Un dato che ha a che fare con il protagonismo di quelli che criticano – ha commentato – i 200 milioni di investimento della precedente legislatura a fronte degli oltre 750 milioni di questa fotografano la situazione attuale, che ci vede acquisire costantemente nuove tecnologie, come vediamo anche qui oggi”.