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Da Sella Nevea all’Ucraina, il gesto di Enrico che trasforma le sue mance in beneficenza

Una storia di solidarietà che corre lungo 1500 chilometri, unendo il Friuli all’Ucraina. In particolare, Pian de la Sega, vicino a Sella Nevea, in comune di Chiusaforte, e la cittadina di Berezhany, nella regione di Ternopoli. Nella prima abita Enrico, 16 anni appena compiuti. Nella seconda vive Nazariy, che ha appena festeggiato il suo 9° compleanno.

Sono i due protagonisti della storia, ma non i soli. Attorno a loro un insieme di conoscenze e rapporti che hanno contribuito alla “scrittura” di una pagina in cui il dono e la gratitudine si sono intrecciate – seppur da lontano – con grande gioia e meraviglia dei due giovanissimi.

Ma partiamo dall’inizio. In cui una piccola parte “spetta” anche al nostro settimanale. Nel 2022 un articolo pubblicato su “la Vita Cattolica” dava voce all’Associazione culturale “Ucraina-Friuli” impegnata in prima linea nella raccolta e nell’invio di aiuti umanitari alla popolazione ucraina messa in ginocchio dall’invasione russa. Il sodalizio, guidato da Viktoria Skyba, aveva lanciato una raccolta di candele da inviare a oltre 10 milioni di persone che al tempo erano rimaste senza elettricità, a causa dei bombardamenti russi che avevano danneggiato quasi il 50% della rete elettrica in Ucraina. «Dalla cera vengono realizzate speciali lampade da utilizzare non solo per l’illuminazione, ma anche per scaldarsi e per cucinare», aveva spiegato al tempo Skyba. Al progetto solidale “Una candela per l’Ucraina” avevano prontamente aderito anche le suore del Monastero delle Clarisse di Moggio Udinese.

«Da allora è nato un grande legame tutt’ora esistente – racconta Skyba –, grazie anche alla mamma di una consorella, che nel tempo ha continuato a raccogliere, nella zona di Padova, medicinali e presidi sanitari per la popolazione ucraina». Aiuti umanitari che ormai dal 2014, anno in cui c’è stata l’annessione illegale della Crimea da parte della Russia, l’Associazione – grazie all’instancabile autista Yuriy Vorona che fa la spola avanti e indietro dal Friuli –, invia quasi settimanalmente in Ucraina.

Nazariy con i doni ricevuti per il compleanno, insieme ai suoi assistenti sociali

«Durante una delle ultime volte in cui abbiamo ritirato il materiale, le suore ci hanno dato anche una busta contenente del denaro, consegnata a loro dal vicario parrocchiale don Rafael Cimpoesu affinché fosse donata a qualche bambino bisognoso in Ucraina», racconta la presidente del sodalizio.

In Parrocchia, qualche settimana addietro, come è ormai consuetudine, si era rivolta la nonna di Enrico, il ragazzino che da quando dà una mano al padre nella gestione dell’agriturismo di famiglia, accantona tutte le mance per darle poi in beneficenza. «Fin da piccolo è sempre stato abituato a donare qualcosa di suo al prossimo, anche perché come famiglia, per quello che possiamo, cerchiamo sempre di sostenere chi è nel bisogno – racconta nonna Lina –; poi, un giorno, ha avuto l’occasione di parlare con alcuni missionari provenienti dall’India che erano venuti a mangiare nel locale del padre. Rimasto colpito dai loro racconti mi ha subito detto: “D’ora in poi tutte le mie mance saranno per i poveri”. E così è stato». Tramite il sacerdote e le suore di Moggio il contributo di Enrico è sempre andato a sostenere i progetti di svariate missioni in tutto il mondo. E ultimamente la destinazione è stata l’Ucraina.

Il resto è storia recente, perché quella busta, giunta a Berezhany grazie a Vorona, è diventata un regale speciale di compleanno. È stata consegnata, infatti, a Nazariy, un bimbo rimasto orfano (i genitori sono morti in un incidente stradale) che vive ora con la nonna, e che nel suo Paese è seguito e assistito dai Servizi sociali. E lui ha voluto inviare un messaggio di gratitudine a chi, a oltre mille chilometri di distanza, aveva avuto un pensiero gentile per lui. «Grazie mille per il vostro sostegno, il vostro calore e il grande cuore – è quanto apparso in un post sulla pagina Facebook dell’Associazione “Ucraina-Friuli” intitolato “Momenti felici che scaldano il cuore” –. È più di un semplice regalo. È una testimonianza di cura, fede e sostegno. Questa è la prova che c’è sempre qualcuno dal cuore buono».

Nazariy a una lettera ha allegato anche due disegni, in cui riassume i suoi desideri per il futuro, ovvero girare il mondo a bordo di un’automobile per conoscere persone e posti nuovi. E chissà che prima o poi una destinazione non possa essere anche Pian de la Sega? Là intanto sono giunti i suoi segni di gratitudine, consegnati direttamente a Enrico da una emozionatissima Skyba.
«Mio nipote è rimasto meravigliato da ciò che ha suscitato un suo semplice gesto e adesso non vede l’ora di conoscere di persona quel bambino – ci ha raccontato la nonna –; non posso che essere orgogliosa di lui, della sua sensibilità e generosità e mi auguro che queste doti lo accompagnino sempre, anche perché l’idea di donare le mance è nata da un suo personale desiderio».

Monika Pascolo

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