Il clima sta mettendo in difficoltà sia l’agricoltura che l’apicoltura. L’eccesso di precipitazioni all’inizio della stagione estiva, al di là delle vere e proprie situazioni di emergenza o delle conseguenze delle grandinate, sta determinando le condizioni per tutta una serie di “malattie”, a cominciare dalla peronospora che non fermata per tempo potrebbe, ad esempio, ridurre la produzione in vigneto fino al 5%.
Viticoltura, stagione difficile
«Il primo semestre vitivinicolo racconta di una stagione difficile – ha spiegato Paolo Corso di Confagricoltura in un convegno il 1° luglio –. Le avversità fitopatologiche sono state costantemente in agguato, ma la nostra esperienza ultradecennale ha contribuito prevalentemente a una buona gestione del vigneto che, ovviamente, si è manifestata in maniera più complicata nelle aziende a conduzione biologica. Superato il rischio delle gelate tardive (che, a dire il vero, in qualche area hanno fatto alcuni danni), ci avviamo verso l’invaiatura dei grappoli con un’attesa produttiva non molto ricca. Riguardo alla qualità di uva e vino è un po’ troppo presto per esprimersi: molto si deciderà nell’ultimo mese di maturazione, a ridosso della vendemmia».
Apicoltura, necessario un sostegno
Problematiche ancora più gravi sono avvertite dagli apicoltori. La categoria, pertanto, ha posto alla Regione – in un incontro con l’assessore Stefano Zannier – la necessità di un sostegno pubblico diretto finalizzato, in questo anno di particolare criticità, alla tenuta del comparto che, diversamente, correrebbe il rischio di un forte ridimensionamento soprattutto per le aziende che dall’allevamento delle api traggono un reddito importante per il sostentamento familiare. È stata inoltre individuata una serie di criteri per predisporre le norme di sostegno da portare in Aula durate l’assestamento estivo, rimanendo comunque disponibili ad un ulteriore confronto prima della stesura definitiva del test.
«Auspico che in futuro – ha aggiunto Zannier, dopo l’incontro con gli apicoltori – si possa instaurare un confronto diretto come quello già avvenuto nell’interesse dell’amministrazione pubblica e del settore; ciò al fine di essere così più incisivi nello sviluppo di un comparto importante per la regione. Osservo con piacere che la stretta collaborazione che si è instaurata tra i Consorzi regionali ha portato ad un fronte unito, capace di formulare proposte concrete per lo sviluppo futuro dell’apicoltura regionale. Ribadisco infine – ha concluso l’assessore regionale – la necessità di una interlocuzione con i consorzi apistici quali rappresentanti dell’intero comparto».