Entrerà in carica il prossimo mercoledì 1 ottobre il nuovo rettore dell’Università di Udine, Angelo Montanari, succedendo a Roberto Pinton. E proprio quel giorno in una conferenza stampa presenterà le linee programmatiche ed anche la squadra dei collaboratori che lo affiancherà nella guida dell’Ateneo. «Sulle deleghe di settore – spiega Montanari nell’intervista pubblicata sul numero di Vita Cattolica in edicola questa settimana – ho cercato di promuovere il coinvolgimento di colleghi più giovani in grado di portare energie nuove, non mancando di ringraziare per il lavoro fatto i delegati che per tanti anni hanno servito l’Ateneo con generosità e impegno. Ho anche cercato di promuovere un bilanciamento di genere. E ci saranno delle nuove deleghe su alcuni temi di grande attualità, che richiedono un’attenzione particolare». In particolare ci sarà un delegato all’Intelligenza Artificiale. Il motivo è che, spiega Montanari «L’IA avrà un impatto su tutte le dimensioni dell’Università, a partire dalla gestione dei processi amministrativi. Ma ha già un effetto anche sulla didattica: gli studenti conoscono questo strumento che sicuramente può essere un prezioso ausilio, da usarsi, però, con attenzione. Se qualcuno pensa che grazie all’IA non dovrà più studiare è sulla strada sbagliata. Infatti, per capire le risposte fornite da tali strumenti e valutare la loro affidabilità bisogna padroneggiare l’ambito disciplinare cui si riferiscono».
«Avanti con la didattica che integra lezioni online e in presenza»
Tra le prime questioni che il nuovo rettore affronterà ci sarà l’estensione delle didattica integrata, ovvero che alterna lezioni registrate, che devono durare al massimo 15 minuti, e in presenza in cui si approfondisce quanto spiegato nella registrazione. «L’idea è che le lezioni tradizionali in presenza diventino sempre più interattive e dialogiche. Gli studenti di oggi rispetto a quelli di anni fa fanno sempre più fatica a seguire un docente che parla per due ore, seppure in modo brillante».
«Vorrei che l’Università facesse attività educativa sui temi della pace e della non violenza»
Nell’intervista a Vita Cattolica Montanari affronta anche il tema della guerra e in particolare di quella di Gaza. «Alcuni mesi fa abbiamo pubblicato dei bandi e selezionato due studenti palestinesi ai quali diamo la possibilità di frequentare i nostri corsi di laurea. Stanno, però, incontrando grossi problemi per uscire dal loro paese. In settimana ci sarà un incontro a livello della Conferenza dei rettori delle università italiane per tentare di sbloccare la situazione. In generale, i temi della pace e della non violenza mi stanno molto a cuore. Vorrei che l’Università di Udine facesse un’attività educativa su tali temi, per far crescere una cultura che purtroppo sia a livello internazionale, ma anche quotidiano, mi pare poco presente».
«Sono un credente, cresciuto a pane e laicità»
Infine, il nuovo rettore si dice aperto anche a possibili collaborazioni con l’Arcidiocesi di Udine. «Io sono un credente – afferma Montanari dalle colonne della Vita Cattolica – cresciuto a pane e laicità. Mi sono chiari gli ambiti di reciproca competenza. E ritengo che su alcune questioni si possa lavorare assieme. So, ad esempio, che la Spes (Scuola di politica ed etica sociale) della diocesi, sotto la direzione del collega Luca Grion, si occuperà quest’anno di conflitti. È un tema attuale su cui può esserci occasione di confronto, così come su quelli della pace, della non violenza, per arrivare alla sostenibilità. Ritengo che ci sia molto bisogno di riflettere e lavorare tutti assieme».
L’intervista completa è pubblicata sul settimanale in edicola questa settimana e nell’edizione online.