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Montagna

«Diciamo no alla tentazione della tristezza». Costanza Miriano a Cercivento per parlare di speranza nella famiglia

«Quando volete lamentarvi, prima ringraziate!». È questa la raccomandazione che Costanza Miriano ama ripetere ai suoi quattro figli. «Ringraziate intanto perché siete stati chiamati alla vita: voi e non un’altra delle miliardi di possibili combinazioni che Dio poteva scegliere. Poi perché avete due braccia e due gambe – ma avreste da ringraziare anche se così non fosse –, perché avete un letto dal quale vi siete alzati stamattina, un tetto, perché pranzerete, cenerete… Se uno inizia c’è veramente tantissimo di cui ringraziare. E ringraziando non lasciamo spazio alla voce del “nemico” che invece ci sussurra continuamente: “Questo non va nella tua vita. Il tuo corpo non va; il tuo lavoro non va; lo studio, gli amici..”. Se ascoltiamo il maligno c’è sempre qualcosa che non va bene! Forse il primo compito dei genitori è invece proprio quello di dire ai figli: “Vai bene così, anche con i tuoi difetti. Sono felice che tu ci sia! Vale la pena di stare al mondo”».

Classe 1970, giornalista per Rai Vaticano, scrittrice, Miriano sarà tra i relatori del convegno “Oriente e Occidente cristiano. Ricostruire la speranza nella famiglia, nel conflitto e nella Chiesa” in programma sabato 19 luglio nella pieve di S. Martino Vescovo a Cercivento per parlare della speranza nella famiglia (insieme a lei il patriarca di Venezia, card. Francesco Moraglia – la speranza nella Chiesa – e padre Benedikt di Dečani, della Chiesa ortodossa del Kosovo – la speranza nel conflitto). Non è la sua prima volta in Friuli e ci torna sempre volentieri, ha confidato a Vita Cattolica e Radio Spazio, «in particolare per la gente friulana, che trovo molto affettuosa. E poi spero di riuscire a visitare anche la mostra di Illegio!». «Sono contenta di parlare di speranza in un borgo che è dedicato alla Bibbia – continua – perché penso che lì sia la chiave della speranza, che è qualcosa di più di un moto spontaneo dell’anima, deve essere il frutto di una decisione e soprattutto di una relazione vera con Dio. Come diceva sempre il mio padre spirituale, il segreto è nel sostituire ai tuoi pensieri la parola di Dio, nel fidarti del fatto che c’è una fonte di informazione sulla realtà più affidabile di quello che pensi tu, quindi continuamente. il più possibile, frequentare la Parola di Dio, interiorizzarla. Perché c’è invece un’altra voce che è quella del “nemico”, che ci sussurra sempre cose brutte… Che ci impedisce di vivere il presente con la gratitudine che esso merita».

Anche nella famiglia, ha anticipato la giornalista, il «combattimento più difficile da fare in questo tempo è quello contro la tentazione della tristezza, una tristezza diffusa. Ricordiamo allora che l’allegria è una decisione di fondo dell’anima, come la definiva San Giovanni Paolo II. E anche Pier Giorgio Frassati – che fra pochissimo verrà proclamato Santo – diceva che un cattolico non può non essere allegro». Allora «insegniamo ai nostri figli uno sguardo buono sulle cose – conclude Miriano –perché noi diventiamo capaci di volere bene quando abbiamo ricevuto del bene».

Valentina Zanella

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