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Don Bruno Roia parroco anche a Ravascletto, Comeglians e Tualis: «Conto sull’aiuto dei laici»

Quando ha risposto «sì» alla richiesta dell’Arcivescovo lo ha fatto senza esitazione e con il proposito di «iniziare un cammino nuovo con queste comunità, di costruire qualcosa insieme». E tutto ciò, nonostante il nuovo incarico sia «qualcosa di non semplice, da aggiungere a quelli che già ho». Don Bruno Roia, parroco di Prato Carnico e Pesariis e amministratore parrocchiale a Buttrio, Camino, Pradamano e Lovaria, è infatti stato nominato da mons. Riccardo Lamba parroco anche di Ravascletto, Comeglians e Tualis, parrocchie che comprendono pure le comunità di Zovello, Salars, Calgaretto, Maranzanis, Mieli, Povolaro e Runchia. Subentrerà a don Guido Mizza, deceduto improvvisamente lo scorso 5 settembre.

Domenica 9 novembre l’ingresso, accompagnato dall’Arcivescovo

Don Roia farà il suo ingresso nelle nuove comunità accompagnato dallo stesso Arcivescovo domenica 9 novembre con una Santa Messa nella chiesa di San Matteo a Ravascletto, alle 18.

«Vorrei iniziare qualcosa di nuovo»

«La richiesta dell’Arcivescovo era nell’aria e non mi ha stupito… In qualche maniera bisognava sostituire don Guido», ha affermato don Roia intervistato da Radio Spazio (l’intervista si potrà ascoltare su Radio Spazio giovedì 30 ottobre, nella trasmissione “Glesie e int”, alle ore 6.40, 13.40 e 19.40 e in podcast su www.radiospazio.it) E il sacerdote non nasconde di aver detto sì anche confidando «nel prezioso supporto dei laici» e «sul sostegno degli altri sacerdoti che prestano servizio sul territorio», da mons. Loris Della Pietra, originario di Mieli e già attivo come collaboratore pastorale, a don Gianluca Molinaro, parroco coordinatore della Collaboratore pastorale di Gorto e parroco di Sappada e Forni Avoltri, oltre a mons. Gianni Pellarini, parroco di Ovaro, Liariis, Luincis, Mione-Luint e Rigolato. A questi si aggiunge anche mons. Mirko Franetovich, parroco di Aquileia «ma che non di rado ha piacere di salire in Carnia».

«Ho chiesto di poter incominciare qualcosa di un po’ nuovo con queste comunità», svela don Roia. Niente anticipazioni, sarebbero premature, spiega. «Ne parlerò con i laici e insieme cominceremo un cammino». Inoltre, trattandosi di tante parrocchie guidate da un’unica persona, il nuovo parroco auspica l’avvio di una collaborazione anche a livello pastorale tra le varie Parrocchie. «Queste due frecce a mio avviso sono molto importanti per riuscire a creare davvero qualcosa: i laici che collaborano, assumendosi anche delle responsabilità, e l’interscambio tra i vari paesi». Una terza freccia, secondo don Roia è «futuribile» e riguarda la collaborazione tra i sacerdoti che, egli ne è convinto, «in un ambiente così vasto dovrebbero suddividersi i compiti ciascuno secondo le proprie capacità: chi seguire un ambito – la catechesi, ad esempio –, chi un altro – la liturgia…–. Ma questo è qualcosa che valuteremo in futuro», auspica.

«In Brasile ho imparato la valorizzazione dei laici»

Classe 1955, originario di Prato Carnico, don Bruno Roia ha maturato la sua vocazione all’interno della Congregazione di San Francesco Saverio per le missioni estere ed è stato ordinato sacerdote nella famiglia saveriana nel 1980. Per diversi anni ha vissuto la missione in Sardegna, dove era educatore nel Seminario minore dei Saveriani, e poi in Brasile. Proprio in Sud America, spiega, ha compreso l’importanza della valorizzazione dei laici. «Mi sono trovato a operare nella periferia di San Paolo. Eravamo tre Saveriani, con una parrocchia di circa 100 mila abitanti appena fatta, in cui c’era tutto da creare. In quella zona avevano tolto la foresta per costruire case popolari. Non c’erano luoghi di incontro, né le chiese, ma soprattutto c’era da costruire la comunità. La valorizzazione laicale è stata fondamentale, da soli non avremmo potuto fare tutto!». Dopo questa esperienza, sempre in Brasile, p. Roia si è occupato anche qui di formazione, con i ragazzi delle superiori che avevano il piacere di entrare in contatto con i Saveriani.
Rientrato in Friuli nel 2000, ha svolto poi servizio nella comunità saveriana di Udine e nel 2006 come amministratore parrocchiale di Pesariis («Dopo essere stato tanto all’estero volevo dare un contributo anche alla mia gente», confida). Diviene parroco nelle comunità udinesi di San Paolo e Sant’Osvaldo negli anni 2007-2008. Terminato il servizio in città, torna definitivamente nella “sua” Val Pesarina, assumendo anche l’incarico di amministratore parrocchiale di Prato Carnico (nel 2008), per divenirne ufficialmente parroco nel 2020, anno in cui è incardinato nel clero dell’Arcidiocesi di Udine.
Lo scorso luglio a don Roia viene assegnata anche l’amministrazione parrocchiale di Buttrio, Camino di Buttrio, Pradamano e Lovaria, in seguito alla ripartenza per la missione del parroco saveriano p. Andrea Gamba.
Da sempre vicino alle sue comunità di origine e particolarmente attivo nella pastorale giovanile del Canale di Gorto, con i nuovi incarichi don Roia mantiene anche tutti i servizi precedenti, continuando a risiedere in Val Pesarina.

Valentina Pagani e Valentina Zanella

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