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Famiglia

Famiglie numerose, incentivi per la casa

Il disegno di legge 36 in materia di patrimonio edilizio privato da recuperare, riqualificare ed efficientare dal punto vista energetico, forte di 50 milioni di euro per il triennio 2025-27 è stato licenziato dalla IV Commissione in Consiglio regionale, con l’astensione delle opposizioni, ma nessun voto contrario. Tra i soggetti a cui si riferiscono gli incentivi si aggiungono i nuclei familiari numerosi o in cui vi siano portatori di disabilità, le unità immobiliari o edifici siti in Comuni che negli ultimi 10 anni hanno visto ridurre sensibilmente i propri residenti, quelli dismessi, quelli pericolanti che si affacciano su strade pubbliche, quelli che vengono adeguati alla normativa sismica, quelli a cui vengono sostituiti gli impianti alimentati da combustibili fossili inquinanti e quelli posti per almeno 3 anni a locazione con contratto a canone concordato o ad uso transitorio non turistico.

Aumentando, così, la platea inizialmente limitata ai soggetti in condizione di povertà energetica o debolezza sociale ed economica, ai giovani e ai nuovi nuclei familiari, agli edifici in montagna, agli insediamenti di servizi di prossimità e di vicinato, alle aree degradate o destinate a interventi edilizi convenzionati, agli edifici a bassa prestazione energetica. Quanto alla presentazione delle domande, il procedimento riformulato ne prevede una sola per il recupero edilizio a meno che, però, non sia disposto diversamente nel bando.

«È un provvedimento che va nella giusta direzione – secondo Marco Putto (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) – positivo per famiglie e per imprese e professionisti». Per Putto però nella norma «andavano meglio specificati i temi oggetto dei bandi e gli obiettivi da raggiungere: finita la fase dei bonus, ora è ben visto un ulteriore volano per rilanciare l’attività edilizia». Massimo Mentil (Pd), pur riconoscendo la valenza del disegno di legge per uno «dei temi fondamentali per la regione, che sta creando molta aspettativa nei cittadini», ha lamentato criticità evidenti e ritardi di intervento: «Abbiamo stanziato 50 milioni di euro nel 2024 e siamo ancora qui a discuterne». L’assessore Cristina Amirante ha ringraziato per i rilievi puntuali che sono stati avanzati dall’aula in un’ottica propositiva. Rassicurazioni sono giunte inoltre in merito alle tempistiche e alla semplificazione burocratica per la presentazione delle pratiche da parte dei cittadini e delle imprese.

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