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Fine vita, Fedriga: non farsi guidare dal singolo caso

«Penso che il Parlamento abbia la facoltà di scegliere in che direzione andare». Così Massimiliano Fedriga, presidente del Fvg, alla domanda dei giornalisti sull’appello alla politica della triestina Martina Orpelli ricorsa in Svizzera al suicidio medicalmente assistito.

«Sicuramente è un caso toccante ed anche veramente molto intenso quello che è stato presentato. Ma voglio ricordare che Asugi ha applicato in modo attento la sentenza della Corte e devo dire altrettanto che norme di questo tipo non si possono basare su casi singoli, particolari, seppur drammatici, ma devono sempre avere una valenza di carattere generale. Dico questo perché purtroppo vediamo altri Paesi che hanno legiferato su suicidio assistito o addirittura sull’eutanasia».

Fedriga ricorda che «ci sono casi in cui addirittura persone con depressione si è avuto accesso al suicidio assistito». «Allora, per questo occorrerà grande attenzione. Non bisogna quindi farsi guidare nel fare una norma dall’emotività. Ma bisogna usare la razionalità di sapere che poi quelle norme valgono per tutti e dove porteranno quelle norme».

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