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Economia

Fvg, il vino di un’intera vendemmia fermo in cantina

Coldiretti: invenduti 2 milioni di ettolitri, più che nel 2020. Incidono le chiusure

In Friuli-Venezia Giulia, a fine marzo, 2.079.886 ettolitri di vino, circa l’equivalente di un’intera vendemmia, giacevano invenduti nelle cantine a causa della pandemia, con un incremento di quasi 4 mln di litri sullo stesso periodo del 2020. Lo rende noto Coldiretti Fvg.     

“Circa 200 milioni di litri di vino in più rispetto allo scorso anno (da 54 a 56 milioni di ettolitri) – spiega Coldiretti in una nota – giacciono invenduti nelle cantine italiane per effetto della chiusura di ristoranti, bar ed enoteche in Italia e all’estero che ha fatto crollare i consumi fuori casa con gravi difficoltà per il settore vitivinicolo italiano, in particolar modo quello legato ai vini a denominazioni di origine e indicazione geografica, a maggior valore aggiunto”. Una somma a cui contribuisce, ricorda il responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Fvg, Marco Malison, facendo riferimento all’ultimo aggiornamento reso disponibile dal ministero delle Politiche agricole, anche il Fvg.

“Le giacenze di vino nella nostra regione – afferma – sono di poco superiori a quelle del 2020 ma siamo ugualmente molto preoccupati sia perché le eccedenze italiane deprimono anche il mercato dei vini locali sia perché il dato regionale è frutto di una forte adesione a misure di riduzione volontaria della produzione messe in atto dai viticoltori la scorsa vendemmia”. 

Coldiretti Fvg sottolinea inoltre che “gli aiuti economici collegati a questo impegno, che dovevano arrivare entro fine dicembre, a oggi devono ancora essere liquidati. E questo aumenta la crisi di liquidità delle imprese già provate dal lockdown”. Evidenziando che “si tratta di produzioni di alta qualità in un Paese come l’Italia che è leader mondiale davanti alla Francia”, Coldiretti Fvg ricorda che in gioco “c’è il futuro del primo settore dell’export agroalimentare made in Italy, che sviluppa un fatturato da 11 miliardi di euro e genera opportunità di lavoro per 1,3 milioni  di persone impegnate direttamente e nell’indotto”.

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