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Giubileo, i giovani italiani in festa a San Pietro. L’emozione dei friulani

Il Beato Piergiorgio Frassati e Piazza San Pietro. Di nuovo. Entrambi. Ma con declinazioni e motivi completamente diversi. Due ingredienti che hanno composto la “ricetta” della giornata di giovedì 31 luglio in quel di Roma, dove un gruppo di oltre trecento friulani sta vivendo il Giubileo dei giovani con la Pastorale giovanile diocesana. Una giornata iniziata nella “Parrocchietta” di San Giuseppe al Casaletto, la più piccola tra quelle che accolgono i pellegrini friulani, ma con una vivacità tutta particolare. Lì mons. Riccardo Lamba ha celebrato la Messa del giovedì, soffermandosi nella sua omelia sul fatto che «Dio raccoglie tutti. Il discernimento su di noi viene dopo, perché non tutto è buono. Lasciamo da parte l’ottimismo ingenuo,  anche un noi stessi: in noi non tutto è buono. Una volta individuato il bene – ha affermato mons. Lamba -, esso va scelto».

La Messa nella “Parrocchietta” del Casaletto a Roma

Curiosa la consegna di una “paletta” da vigile urbano a colui che, guidando il gruppo diocesano tra strade e vicoli dei quartieri sud di Roma, spesso sfida il traffico feroce della capitale. Traffico che, in realtà, molti hanno affrontato recandosi, nel pomeriggio, nel centro della capitale per venerare il corpo del beato Piergiorgio Frassati, esposto nella basilica di Santa Maria sopra Minerva, e più tardi per raggiungere nuovamente piazza San Pietro per la grande “Professione di fede” presieduta dal card. Zuppi e preceduta da concerti e testimonianze in una coloratissima piazza stracolma di giovani italiani.

Maxischermi a San Pietro
Anna Abignente

La festa a San Pietro

«C’erano un sacco di ragazzi da tutta Italia, abbiamo fatto amicizia con le persone che erano sedute vicino a noi mentre aspettavamo l’inizio dell’evento» ha spiegato Anna Abignente, giovane pellegrina proveniente dalla Parrocchia di Palmanova. «C’è stata un sacco di musica. In particolare mi sono rimasti impressi il modo in cui hanno collegato le canzoni cantate dagli artisti che sono stati invitati alle testimonianze… e poi anche l’omelia di Zuppi, mi è piaciuta un sacco».

Alice Pascolo

Sull’evento in piazza è intervenuta anche Alice Pascolo, animatrice 17enne di Tricesimo. «La testimonianza che mi ha colpito di più è quella della madre di Sammy Basso. La sua storia mi ha colpito molto, ha una forza incredibile che penso sia molto difficile da tirar fuori. Soprattutto – ha proseguito – mi ha colpito la tranquillità con cui la madre parlava del figlio defunto, un evento sempre tragico; credo che sia riuscita a mettere in gioco le sue emozioni e a raccontarci questa storia molto emozionante»

Non solo la piazza: Roma vestita a festa

Gioele Muraro

Diversa l’esperienza di Gioele Muraro. Diciotto anni, udinese di San Paolino, non era in piazza San Pietro ma ha “approfittato” per visitare la basilica di Santa Maria Maggiore, che ha definito «estremamente bella», dando anche la possibilità di sostare dinanzi alla tomba di Papa Francesco. «E in più – ha aggiunto – c’è maggiore spiritualità: c’è modo di pregare davvero, non è un luogo turistico. Infine – ha concluso Muraro – ho avuto modo di visitare le reliquie di San Girolamo, a cui è particolarmente legata la mia famiglia».

Si accennava in apertura al beato Piergiorgio Frassati, una figura largamente approfondita nel corso delle catechesi proposte a Roma dalla Pastorale giovanile udinese. E non pochi giovani hanno venerato il corpo del beato, esposto in centro città.

Simone Canalia

Tra di loro anche Simone Canalia di Pavia di Udine, colpito in particolare dalla carità espressa dal beato Frassati. «Ho visitato la chiesa e mi ha colpito, in particolare, come la figura di Piergiorgio Frassati nonostante le apparenze abbia comunque aiutato qualunque tipo di persona, anche molti poveri».

Verso il fine settimana giubilare

Venerdì il gruppo udinese visiterà le catacombe di San Sebastiano, dove i giovani potranno vivere il sacramento del perdono. Sarà il preludio agli attesissimi appuntamenti del fine settimana a Tor Vergata con Papa Leone XIV. Ma questa sarà un’altra storia.

Giovanni Lesa
Foto di Ilaria Bersan

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